Giussano, arrestati per terrorismoProcesso spostato nell’aula bunker

Giussano, arrestati per terrorismoProcesso spostato nell’aula bunker

Giussano – È entrato nel vivo con la testimonianza degli investigatori della Digos il processo a Rachid Ilhami e Abdelkader Ghafir, i due cittadini marocchini immigrati a Giussano a processo davanti alla Corte d’Assise di Monza con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al terrorismo internazionale. L’udienza si è tenuta nell’aula bunker del tribunale di Milano, al quartiere Ponte Lambro. Assieme a Ilhami e Ghafir sono imputati altri due immigrati marocchini, ai quali vengono contestati i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falsificazione di documenti, reati che, secondo il pm della direzione distrettuale antimafia Nicola Piacente, sarebbero collegati a quello principale di terrorismo ispirato a organizzazioni quali Al Qaida o il Gruppo Salafita per la predicazione e il combattimento. La Corte, durante l’udienza di martedì, ha conferito l’incarico al perito per la trascrizione del testo delle conversazioni telefoniche intercorse tra i due stranieri di Giussano. Ilhami e Ghafir, tra loro, inneggiavano alla guerra santa, a Osama Bin Laden (al figlio di Ghafir era stato dato questo nome) e parlvano del “martirio” contro gli occidentali. Secondo le accuse avrebbero cercato di creare una cellula di fondamentalisti islamici a Macherio, dove, al centro culturale ‘Pace’, predicava Ilhami. Dunque avrebbero preparato concretamente attentati contro obiettivi militari e civili, in Brianza e a Milano. Tra questi c’era per esempio la caserma dei carabinieri di Giussano, anche se nelle loro telefonate è emerso anche un riferimento alla caserma Perrcchetti di Milano, quella del fallito attentato da parte del libico Mohamed Game. Secondo indiscrezioni che filtrano da ambienti giudiziari, su questa caserma l’istruttoria dibattimentale potrebbe rivelare qualche sorpresa. Il processo stato rinviato a martedì 9 febbraio, per continuare ad ascoltare la deposizione degli investigatori che nel dicembre 2008 arrestarono i due immigrati “trapiantati” a Giussano.
Federico Berni