Giussanese pro Formigoni scrivea Napolitano: lui le risponde

Giussano – «Non mi aspettavo che Napolitano rispondesse». Parla Maria Cristina Varenna, 3 figli, di Giussano, evidentemente sostenitrice del candidato uscente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. La giussanese, alla vigilia dell’approvazione del “Decreto Regionali”, ha scritto al presidente Giorgio Napolitano chiedendogli «di fare tutto quello che lei può per lasciarci la possibilità di votare in Lombardia chi riteniamo che ci possa rappresentare. Se così non fosse, sarebbe un grave attentato al diritto di voto». Il messaggio è riportato sulla pagina “Primo piano” del sito ufficiale della Presidenza della Repubblica http://www.quirinale.it/. A lei, favorevole, e a un altro cittadino contrario al decreto (Alessandro Magni), ha risposto sul sito il capo dello Stato. Inedita la formula epistolare: con cui Napolitano ha scelto di rispondere attraverso una lettera resa pubblica sul sito stesso. «Egregio signor Magni, gentile signora Varenna – questa, non integrale, la risposta di Napolitano – ho letto con attenzione le vostre lettere e desidero, vostro tramite, rispondere con sincera considerazione per tutte le opinioni dei tanti cittadini che in queste ore mi hanno scritto. Il problema da risolvere era, da qualche giorno, quello di garantire che si andasse dovunque alle elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti politici. Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo, per gli errori nella presentazione della lista contestati dall’ufficio competente costituito presso la Corte d’appello di Milano. Erano in gioco due interessi o “beni” entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi. Non si può negare che si tratti di “beni” egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico».
Federica Vernò