Venerdì 21 settembre ci sarà il taglio del nastro della nuova edizione della «Fiera di San Matteo», evento che caratterizzerà per molti il prossimo finesettimana, calamitando a Branzi appassionati, turisti e tanti esperti.
Tutto è ormai pronto nella frazione Cagnoli, che ospita gli spazi di una delle manifestazioni più quotate di inzio autunno. «Per l’edizione del 2012 – spiega Francesco Maroni, patron dell’evento – avremo al presenza di stands, in particolare legati all’artigianato locale, conosceremo infatti nuovi artigiani del legno, della lana e pure i burattinai. La fiera di San Matteo è cresciuta e si fortifica sempre più, è diventata un momento durante il quale si incontrano i produttori caseari più importanti». L’impegno legato a un momento di confronto in forma di convegno quest’anno si sdoppia: sabato mattina sarà dedicato alla presentazione dei «Pacchetti turistici dei Formaggi principi delle Orobie», mentre nel pomeriggio il tradizionale appuntamento con il convegno della fiera che quest’anno avrà come tema: «Il valore della falce fienaria».
Anche in questo caso non mancheranno autorità e profondi conoscitori dell’argomento trattato per entrare nello specifico della tematica, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza e, in un certo senso anche l’originalità, del «tornare alle origini». Di questo tenore anche l’asta dei formaggi orobici, alla quale non mancheranno di partecipare esperti ed esercenti, in particolare del Bitto storico, che va ad aggiungersi a quella del Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana: forme dei pregiatissimi prodotti caseari saranno battute all’asta e vendute al miglior offerente, un modo per concretizzare il «ritorno alle origini». Una novità è l’area dedicata alla valorizzazione dei musei vallari (in quanto identificazione della nostra cultura, con, tra le altre cose, l’esposizione di mobilio antico).
Il weekend successivo sarà di scena ancora Branzi: il 29 e 30 i riflettori saranno puntati su un primo piatto a noi caro, la polenta taragna con la «Sagra della polenta taragna orobica». «L’iniziativa vuole essere una vera e propria celebrazione del tipico piatto orobico, alla cui produzione e diffusione la Bergamasca da un grandissimo apporto – continua Maroni – non si tratterà solo del semplice gustare la pietanza, ma anche della presentazione, per esempio, delle diverse tipologie di mais con la quale viene realizzata e, inoltre, saranno presenti vari produttori del settore vitivinicolo». All’interno della sagra sarà infine allestiti uno stand dei birrifici bergamaschi e piccole cantine di vino che producono ancora artigianalmente.