Il Gp d’Australia, che inaugura la settantesima edizione del mondiale di Formula 1, ha già messo in cartellone la prima sorpresa. Lewis Hamilton e la Mercedes si sono esibiti in coppia spacca-cronometri costringendo la Ferrari, nelle prime prove libere, alla sofferenza sia per quel che riguarda la simulazione del giro veloce sia per quel che riguarda il passo gara. Una sorpresa che ha lasciato gli uomini di Maranello interdetti: credevano, dopo i test preliminari di Barcellona, di essere alla pari dei tedeschi e magari anche un po’ superiori: invece si sono ritrovati a dover inseguire.
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Intendiamoci, io sono uomo che prende sul serio solo il cronometro e aspetto, quindi, sia la qualifica di domani sia la corsa di domenica. E probabilmente non sarà neppure sufficiente. Anche perché la Ferrari, nella mia lunga frequentazione della Casa di Maranello, mi ha sempre costretto alla prudenza nei pronostici, sia per quelli di breve sia per quelli di lunga scadenza. Ricordo, ad esempio, una delle mie prime gare di F1 da inviato del Corriere della Sera: il Gp del Brasile 1977, seconda gara del mondiale. Nelle qualifiche del venerdì, la Ferrari non riusciva a cavare un ragno dal buco, una serie di problemi aerodinamici la penalizzavano non poco. L’ingegner Mauro Forghieri, che guidava la squadra, aveva fatto arrivare da Maranello un nuovo alettone. Prima della qualifica finale del sabato, Forghieri chiese a Lauda se volesse montare quell’alettone sulla sua monoposto e l’austriaco rispose con un “no” secco. L’alettone lo prese Carlos Reutemann che fu secondo in qualifica dietro a James Hunt con Lauda undicesimo, e poi vinse la gara mentre Niki fu terzo. Un evento sorprendente e imponderabile era dunque arrivato a modificare le situazioni. Quindi, dopo aver avuto indicazioni dal Gp d’Australia ne voglio di supplementari dai gran premi seguenti: Barhein, Cina e Azerbaidjian fino ad arrivare al Gp di Spagna, che è quello che per tradizione coincide con la presenza delle monoposto in assetto definitivo.
C’è da osservare, infine, che rispetto alla Ferrari la Mercedes dispone maggiormente di quel che in Formula 1 spesso fa la differenza: i soldi per gli acquisti di componentistica di grande qualità. Ed è stato per questo che la scuderia tedesca, in difficoltà fino alla metà del mondiale 2018 si è poi risollevata concludendolo alla grande, con due titoli iridati.