L’Unione Europea ha inflitto un’altra multa, questa volta da 561 milioni di euro, alla Microsoft per non mantenuto fede all’impegno di offrire ai milioni di utenti del suo sistema operativo Windows la possibilità di poter scegliere fra web browsers rivali, caricando invece sui computer solo il proprio (Explorer).
L’Unione Europea ha spiegato di aver deciso di imporre una multa senza precedenti alla Microsoft perché il colosso del software è stato il primo a rompere un accordo di compromesso liberamente sottoscritto che prevedeva appunto di offrire libera scelta di browser a oltre 15 milioni di utenti.
Dopo la condanna della Commissione Ue a pagare 561 milioni di euro, Microsoft ha riconosciuto «tutte le proprie responsabilità e promette che farà in modo, in futuro, di evitare errori simili».
Ma intanto Microsoft riprenderà la sua campagna contro Google incentrata sul sito Scroogled.com, che vuole attirare l’attenzione del pubblico sulle politiche sulla privacy usate da «big G» nel suo servizio di posta Gmail.
Lo ha detto un portavoce della compagnia al sito specializzato TechChrunch. Scroogled.com, varato alla fine dello scorso anno, contiene spot e dati che avvertono gli utenti di Gmail del fatto che la loro posta viene letta e analizzata da Google per poter indirizzare meglio i messaggi pubblicitari: «La campagna continuerà fintanto che Google proseguirà con la sua politica – spiega il portavoce della casa di Redmond – già più di 3,5 milioni di persone hanno visitato il sito, e quasi 115 mila hanno firmato la petizione che chiede alla compagnia di non leggere più le loro email. Restate collegati in attesa del nuovo capitolo».