Europei dopo i playoff tricoloreLa concentrazione di Muratore

Mattia Muratore si gode il terzo posto in Italia nel campionato di wheelchair hockey, conquistato con i suoi Sharks Monza, e il premio come miglior giocatore con la mazza. Ma la testa è già agli Europei di giugno in Finlandia.
Europei dopo i playoff tricoloreLa concentrazione di Muratore

Arcore – Quando risponde al telefono è tornato a casa da un’ora, perché oltre alle finali nazionali a Lignano Sabbiadoro c’era anche l’ultimo raduno azzurro prima della partenza per gli Europei. Ed è già in Finlandia la testa di Mattia Muratore, come la sua carrozzina elettrica già imballata e pronta per essere spedita.
«Andiamo a Nastola, un posto a cinquanta chilometri a nord di Helsinki. Lì c’è un centro totalmente accessibile, ma è in mezzo al nulla: c’è il bosco e c’è un lago. Abbiamo guardato anche su Google Earth e c’erano due fotografie: una tomba di una personalità locale e un distributore di benzina (ci sono anche una chiesa e della neve, ndr)».

Ma non è certo per turismo che prenderà l’aereo. Così come non è andato per turismo a Lignano. Lì con i suoi Sharks Monza ha giocato le finali del campionato italiano di wheelchair hockey. «Ed è andata davvero benissimo – racconta entusiasta – Ci eravamo qualificati come secondi del nostro girone dietro Bologna e in semifinale abbiamo giocato una partita quasi perfetta contro i Thunder Roma, campioni d’Italia in carica da due anni: hanno dovuto sudare per batterci, gli abbiamo dato filo da torcere. Che intensità, una partita tiratissima, durata tantissimo con tante interruzioni che hanno messo a dura prova anche le carrozzine. Pensa che negli ultimi due minuti abbiamo addirittura giocato senza il portiere per cercare il pareggio, ma non siamo riusciti a cambiare il risultato di 4-3. In molti però ci hanno detto che è stata la vera finale».

Persa la semifinale, i monzesi si sono scatenati nella gara per il bronzo contro i rivali di sempre di Bologna. «Per noi è stata una sorpresa ritrovarli nella finale per il terzo posto, perché contro Padova erano favoriti. Comunque li abbiamo travolti per 11 a 4, giocando ancora meglio che contro Roma e caricandoci anche grazie alla sessantina di tifosi presenti solo per noi. Cosa ha fatto la differenza? Eravamo motivati, carichissimi, in forma».

Carichissimo anche Muratore che alla fine è stato premiato come migliore giocatore con la mazza («È il riconoscimento più ambito, il più importante in Italia perché è il frutto della scelta condivisa di una commissione») e poi si è tuffato nell’avventura azzurra insieme alla compagna di squadra Sonia Veres, portiere di riserva a Monza ma punto fermo dell’Italia.
«Il mister ha chiesto il massimo, ci ha fatto lavorare duro per ritrovare il feeling con compagni con cui non si gioca spesso insieme. Ma la cosa più bella è che fino a domenica ci siamo sfidati in campo da avversari e il giorno dopo siamo tornati a essere l’Italia, tutti insieme per andare più lontano possibile agli Europei». L’appuntamento in aeroporto è per il 4 giugno.
Chiara Pederzoli