Nova Milanese – Migliora la situazione clinica dei due operai rimasti coinvolti nell’esplosione della Seridall di via Galvani a Nova Milanese. Il lavoratore novese, Angelo Rossi, è fuori pericolo ed è stato dimesso nella giornata di lunedì dall’ospedale San Gerardo dove si trovava ricoverato dalla sera del 25 gennaio. I punti alla testa sono stati tolti in settimana e l’operaio sembra avviato verso una rapida guarigione. I medici della struttura ospedaliera monzese escludono ulteriori danni neurologici.
«Angelo è sulla via della guarigione – commenta il vicedirettore della fabbrica di via Galvani, Alberto Dalla Villa – e non vediamo l’ora di rivederlo al lavoro. Ma è giusto non bruciare le tappe, perché l’importante è che si ristabilisca completamente».
Per il resto, per il ritorno all’opera negli stabilimenti di via Galvani, ci sarà tutto il tempo dopo il pieno recupero e dopo un periodo di riposo.
Decisamente più complesse le condizioni di Umberto Infante, il senaghese dipendente della Complast di Bovisio Masciago che ha riportato le ferite più gravi dall’incidente. Infante, 46 anni, era stato soccorso da un collega subito dopo essere stato investito dai pezzi di pvc della vasca. Il collega, anche lui lavoratore della Complast, gli aveva praticato la rianimazione artificiale fino all’arrivo dei soccorsi della Cri di Cinisello e dell’Avis di Meda. E probabilmente, per stessa ammissione dei parenti e dei medici che lo hanno in cura, se Infante avrà salva la vita sarà anche merito della prontezza di intervento del compagno di lavoro. All’inizio di questa settimana i sanitari di Monza hanno concluso le prime verifiche sulle condizioni psicofisiche del ferito più grave e rimangono ottimisti su un recupero, anche se l’uomo potrebbe riportare danni permanenti ad un occhio e anche in altre parti del corpo, gravemente ferite a seguito dell’esplosione.
Pier Mastantuono