La proposta del Cai di questa settimana è una gita sul Monte Misma, a cavallo tra la Valle Seriana e la Val Cavallina: si tratta di una delle prime elevazioni delle Prealpi Bergamasche ed è ben visibile da gran parte della pianura. Nel XIX secolo era noto per le attività estrattive di pietre coti, utilizzate per affilare lame e cemento. Una volta raggiunta Pradalunga , da Bergamo seguendo la strada della Valle Seriana, si prosegue salendo la strada che in breve, fiancheggiata dalle stazioni della Via Crucis, ci porta al Santuario della Madonna della Neve (detto Santuario della Forcella) a quota 627 s.l.m., edificato attorno al 1600. Dopo il santuario si può proseguire lungo la carrozzabile fino a raggiungere la località «La Sbardelada», dove si può lasciare l’automobile.
Ora, superata una sbarra, si segue la strada che sale e che dopo poco diviene sterrata, sino a giungere in località Pratadolt (m. 777 s.l.m.), una zona a prato ombreggiata da begli esemplari di castagni e attrezzata per pic-nic. Da qui è già possibile vedere la croce posta in vetta al Misma. Seguendo le indicazioni si prosegue lungo il segnavia CAI n. 539, per ora ancora una strada sterrata ma che poso oltre diviene un comodo sentiero. Più avanti sulla sinistra si trovano le indicazioni per continuare lungo il sentiero 539, che si fa ripido nel bosco e in circa 30 minuti conduce alla vetta del Monte Misma dove ci si può riposare e godere di un panorama veramente stupendo. Per il ritorno si segue il medesimo itinerario di salita. Una interessante variante permette di raggiungere la Chiesetta di Santa Maria del Misma, la cui prima fondazione risale probabilmente all’anno 1100, mentre la costruzione attuale è del 1500.
Dalla cima del Misma, si ritorna fino al bivio e, anziché a destra per tornare al punto di partenza, si prende a sinistra in piano attraversando un fitto bosco con molti castagni e in breve si raggiunge la località Roculù (antico roccolo di caccia). Si prosegue sul sentiero indicato con il segnavia CAI 511, in direzione Est, attraversando la Riserva Naturale della Val Predina (WWF): Poco dopo si supera facilmente una serie di grossi massi, residuo di una frana del 1992, e in breve si giunge al complesso di Santa Maria del Misma (m. 830 s.l.m.).