Ecco gli antenati dei dinosauriL’ultima scoperta di Dal Sasso

Ecco gli antenati dei dinosauriL’ultima scoperta di Dal Sasso

Concorezzo – Erano lunghi anche più di cinque metri, certamente predatori, non un bell’aspetto, a pensare di trovarseli davanti oggi. Rettili, peraltro. Che circa 220 milioni di anni fa abitavo vicino a Brescia. E’ l’ultima scoperta della paleontologia italiana, ancora una volta sotto la guida di Cristiano Dal Sasso, concorezzese e ricercatore del Museo di storia naturale di Milano: per tutti è il padre di Ciro, lo Scipionyx samniticus, il primo vero dinosauro italiano.

La scoperta – Questa volta si tratta di altro. Per farla breve, degli antenati dei dinosauri. Tutto è successo – come spesso accade in paleontologia – per la scoperta di un appassionato. Lui è Federico Vezzoli, di Pisogne, e quando ha visto i segni sulla parete di roccia, il primo gennaio del 2008, li ha subito identificati come fossili. La notizia è passata al web e da lì agli occhi di Dal Sasso, che dopo un sopralluogo ha raccolto un gruppo di studio composto anche da Marco Avanzini e Fabio Massimo Petti del Museo Tridentino di Scienze Naturali, Paolo Schirolli del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia e Umberto Nicosia dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Lo studio – I risultati delle ricerche sono stati presentati giovedì 16 aprile a Milano. A Zone, sulle rive del lago, ci sono orme di grandi rettili arcosauri, cioè gli antenati di coccodrilli e dinosauri. Sono state trovate su una parete di roccia che si è formata nel Triassico superiore, cioè 220 milioni di anni fa. «Varie specie di animali hanno lasciato 70 orme – raccontano i paleontologi – quasi tutte allineate a formare almeno 5 piste, ossia sequenze di passi. La continuità laterale della parete di roccia fa prevedere che molte altre orme giacciano ancora nascoste dalla vegetazione e dalle stratificazioni rocciose soprastanti e sottostanti».

L’importanza – Non si tratta di una scoperta banale, soprattutto per le conseguenze sugli studi e sulla conoscenza della storia a quell’epoca. Si tratta infatti delle «prime orme di rettili risalenti all’inizio dell’era dei dinosauri trovate in Lombardia», e peraltro sono «le orme di questo tipo e di questo periodo più grandi e meglio conservate in Italia». Alcune di loro «hanno una forma unica che suggerisce possano essere nuove per la scienza e aggiungono importanti dati per la ricostruzione degli antichi ambienti dell’Italia settentrionale». E ancora, le tracce del passaggio degli arcosauri a Zone «permettono di mettere in relazione rocce e fossili in varie parti del mondo, aiutandoci a comprendere meglio i primi passi dell’evoluzione dei rettili che poi diventarono dinosauri».
Massimiliano Rossin