E’ fumata grigia per la YamahaLotta dura, spiraglio “cassa”

E’ fumata grigia per la YamahaLotta dura, spiraglio “cassa”

Lesmo – Fumata grigia. E’ quanto scaturito dall’incontro di giovedì pomeriggio tra i rappresentanti sindacali e i vertici di Yamaha motor Italia per cercare di avvicinare le due parti. E l’intento di trovare una soluzione diversa al licenziamento di 66 dipendenti, pur non centrato, sembra comunque essere battuto da entrambe le parti. Che per ora permangono entrambe nella propria trincea. Yamaha motor Italia vorrebbe procedere con la procedura di mobilità per i 66 addetti alla produzione e del settore commerciale, corroborata con un pacchetto di incentivi ritenuto comunque insufficiente dai sindacati, che spingono per l’adozione della cassa integrazione straordinaria.

«Questa soluzione – spiega la sindacalista Cisl Eliana Dell’Acqua – ci permetterebbe di utilizzare gli ammortizzatori sociali per 12 o anche 24 mesi, permettendo così ad alcune maestranze di raggiungere la soglia della pensione, mentre le restanti potrebbero con minore difficoltà cercare di ricollocarsi nel mercato del lavoro. Daremmo respiro a tutti». Le parti si incontreranno nuovamente lunedì 23: Yamaha ha infatti deciso di soppesare l’ipotesi della cassa integrazione; all’inizio della prossima settimana i sindacati saranno in azienda per spiegare ai lavoratori, che sono ancora nello stabilimento nonostante la produzione sia ferma, il punto della situazione. Fino al 23 non è prevista alcuna agitazione, né alcuna forma di protesta. Questo per non creare tensioni ulteriori. Che già, comunque, si sono avute durante lo sciopero di lunedì mattina e il presidio davanti alla sede degli industriali di Monza e Brianza in occasione del vertice di giovedì.
Davide Perego