E adesso, caro ministro, vattenePetizione online contro Ornaghi

L'ha lanciata il sito ''Occupiamoci di contemporaneo'' dopo le dure prese di posizione di Artribune: una petizione per chiedere le dimissioni del ministro (villasantese) Lorenzo Ornaghi, titolare dei Beni culturali. Il motivo? Il caso Maxxi, il museo di Roma a rischio commissariamento.
Popolarità ministri, vince PasseraFornero seconda, male Ornaghi

Villasanta – Il ministero lampo di Lorenzo Ornaghi? Se fosse per una discreta fetta del mondo dell’arte contemporanea, sì. Traduzione: Ornaghi dimettiti. Si chiama così la petizione lanciata dal sito ”Occupiamoci di contemporaneo”, il volto web dell’omonima aggregazione di «artisti, curatori, critici e galleristi» che hanno deciso la scorsa estate di «riunirsi per affermare principi di trasparenza e buone pratiche nella gestione delle politiche culturali».

Sono loro ad avere raccolto anche le prese di posizione di una delle riviste online più seguite, Artribune, che nelle ultime settimane e soprattutto dallo scorso weekend ha duramente contestato il ministro per i Beni culturali voluto da Mario Monti, il villasantese rettore dell’università cattolica di Milano. «Dopo la grottesca, misteriosa e tendenziosa vicenda del commissariamento del Maxxi da parte del Mibac (la ricostruzione di Artribune qui) – scrive il sito –  Occupiamoci di Contemporaneo si chiede: per quanto tempo ancora dovremo subire come rappresentanti della cultura italiana l’umiliazione di essere considerati un fastidio per il paese e non una risorsa? Dopo mesi e mesi di totale assenza dalla scena nazionale dell’attuale ministro, che ci fanno rimpiangere persino il “poeta”, diciamo basta e chiediamo le sue dimissioni».

E ancora: «Chiediamo al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio di scegliere e nominare un tecnico realmente competente e che abbia davvero a cuore la cultura italiana. Chiediamo anche che venga istituito un tavolo con i rappresentanti dei vari settori della produzione culturale, in modo da ragionare insieme sulle azioni che ormai non sono evidentemente più rinviabili». Insomma: Ornaghi vattene. E punto.