Don Gnocchi proclamato beatoDa sempre nel cuore dei brianzoli

Don Gnocchi proclamato beatoDa sempre nel cuore dei brianzoli

Milano – Nel giorno del suo compleanno, il 25 ottobre, verrà proclamato Beato. Domenica, in piazza Duomo a Milano, circa 40 mila persone assisteranno al Rito di Beatificazione di don Carlo Gnocchi. Nato il 25 ottobre del 1902 a San Colombano al Lambro don Gnocchi rimase orfano di padre all’età di cinque anni. Si trasferì a Milano con la madre e i due fratelli, morti giovanissimi. Sulle ginocchia materne apprende i fondamenti della fede cristiana. Al suo seguito impara a camminare nella via dell’attenzione ai poveri. Ordinato sacerdote nel 1925 dall’Arcivescovo Eugenio Tosi, celebra la sua prima Messa a Montesiro, in Brianza, dove abitano gli zii. Per lui il ministero sacerdotale è farsi «carne e sangue con la propria gente». Fu inizialmente educatore e pedagogo. Con l’ingresso in guerra dell’Italia, molti dei suoi studenti furono chiamati al fronte. Partì, così, cappellano militare e seguì gli alpini nei Balcani e poi in Russia. Ritornato in Italia nel 1943, fu vicino alle famiglie dei caduti come ricordato, nel corso della conferenza stampa martedì in Curia a Milano, dal presidente nazionale dell’Ana Corrado Perona. Nel 1945 nacquero i primi centri e poi la fondazione “Pro infanzia mutilata”. Alcide De Gasperi lo volle al suo fianco come consulente della Presidenza del Consiglio. Fu invece Giovanni Gronchi (1955) a posare la prima pietra del suo primo grande centro di riabilitazione, “Santa Maria Nascente”, per le vittime di guerra, a Milano. Morì nel 1956, a soli 54 anni, donando le cornee a due non vedenti, Amabile Battistello e Silvio Colagrande, quando in Italia non c’era ancora una legge sul trapianto, varata, anche per merito suo, dopo poche settimane. Trent’anni dopo la sua morte, il cardinale Carlo Maria Martini istruì la causa di beatificazione, giunta a compimento con il riconoscimento del miracolo testimoniato da un elettricista di Orsenigo, volontario nel centro per disabili di Inverigo, salvato nel 1979 da una folgorazione dopo aver invocato don Carlo. La celebrazione di domenica, presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi, inizierà alle 10. Sarà monsignor Angelo Amato, prefetto della Congregazione dei Santi, delegato del Papa, a proclamare “Beato” don Carlo. In quel momento verrà tolto il drappo che opre l’urna con il corpo di don Gnocchi e verrà scoperto lo stendardo sulla facciata del Duomo. Don Carlo, «un entusiasta, inquieto, contento di essere prete – queste le parole di monsignor Ennio Apeciti dell’Ufficio Cause dei Santi della Diocesi – non si sentì mai arrivato» e la sua opera prosegue oggi tramite la “Fondazione don Carlo Gnocchi”, presente in tutto il mondo.
Federica Vernò