Desio, picconate al condominioRistrutturazione? No, un furto

Desio, picconate al condominioRistrutturazione? No, un furto

Desio – Le picconate al muro, la fuga dei ladri, il tentativo di rincorrerli da parte dei residenti. Sono stati momenti concitati quelli vissuti ieri intorno alle 20, tra le vie Fiume e Cadorna. Tre malviventi hanno tentato il furto in un appartamento al terzo piano del condomino di via Cadorna 9. Lo hanno fatto senza preoccuparsi del rumore che avrebbero provocato, nel momento in cui gran parte delle famiglie è riunita per cena.

Nella casa presa di mira non c’era nessuno. Ma per portare via la cassaforte a muro, i ladri non si sono fatti problemi a prendere a picconate la parete. “Abbiamo sentito dei rumori fortissimi” raccontano i vicini di casa. Tra loro, anche il leghista Antonio Zecchin, fino a settimana scorsa assessore alla polizia. “Inizialmente pensavamo che al terzo piano ci fossero dei lavori in corso”.

I rumori erano talmente forti e insistenti che gli abitanti della via sono scesi in strada. E, stupiti, hanno capito tutto. Hanno visto, in pratica, tutta la scena. Al terzo piano c’erano due ladri. In strada il complice che faceva da palo, a bordo di un’Audi A4. L’uomo, non appena si è accorto del rischio, ha iniziato ad urlare e chiamare gli altri due. Anche i cittadini si sono messi a gridare. Ed è scoppiato il caos. I due ladri sono scesi dal terzo piano ripercorrendo probabilmente la stessa strada fatta precedentemente: si sono arrampicati sulle tubature e hanno sfruttato il muro di cinta della casa confinante. Dall’alto sono caduti calcinacci e altro materiale.

I malviventi sono poi scappati, con la cassaforte in mano. Nella corsa però hanno abbandonato parte della refurtiva, tra cui un computer. Per un istante, i tre sono rimasti faccia a faccia con i cittadini. Secondo i testimoni, si tratterebbe di tre originari dell’Europa dell’Est. “Ci hanno minacciati con la mazza che avevano usato per bucare la parete”, racconta Zecchin. Il leghista, senza mezzi termini, ammette: “Se avessi avuto una rivoltella non avrei esitato a sparare. Nel loro Paese, se fossero arrestati, sarebbero probabilmente sottoposti ai lavori forzati. Qui le cose vanno diversamente”.

I tre ladri alla fine sono scappati, ma i cittadini sono riusciti a prendere nota del numero di targa. L’auto è risultata rubata a Pavia. In via Cadorna sono arrivati i carabinieri, non appena sono stati avvisati dai residenti. Sono partite quindi le indagini per risalire ai tre che hanno creato il panico in tutto il quartiere, fuggendo però con un magro bottino. Nella cassaforte, infatti, c’erano solo documenti. Nessun oggetto di valore.

P.F.