Desio – Da tempo picchiava la moglie. I litigi tra i due, entrambi marocchini residenti in città, erano frequenti, secondo la ricostruzione dei carabinieri, intervenuti poco prima di Natale per mettere fine all’ennesima violenza che la donna era costretta a subire. Le aggressioni, a quanto pare, scattavano improvvisamente, senza particolari motivi.
E lui, S.R., 40 anni, non esitava ad alzare le mani contro la connazionale, di 34 anni. Fino a sabato sera, quando l’aggressione è stata più violenta del solito. Lui ha di nuovo malmenato la moglie, colpendola in particolare alla testa, senza che lei riuscisse a difendersi. Ad un certo punto la donna, ferita, è riuscita almeno a prendere in mano il telefono e chiamare il 112 per chiedere l’intervento dei carabinieri.
Non ce la faceva più, insomma, a sopportare la violenza dell’uomo: con coraggio ha preso in mano il telefono e ha chiesto aiuto. Una pattuglia del nucleo radiomobile dei militari della caserma di via Caduti di Nassiriya è quindi arrivata subito sotto casa della coppia di immigrati, in via Lombardia. Quando i carabinieri sono entrati nell’appartamento, hanno trovato la giovane marocchina dolorante, con la testa che le sanguinava. Lui infatti l’aveva appena colpita alla testa. All’arrivo delle forze dell’ordine, il marocchino ha tentato la fuga.
Ha cercato di scappare in strada, ma i carabinieri lo hanno subito raggiunto e bloccato. E’ stato quindi arrestato con l’accusa di lesioni personali e matrattamenti in famiglia. La moglie, subito soccorsa, è stata portata in ambulanza al pronto soccorso di Desio, dove è stata medicata e le sono stati applicati dei punti di sutura. La prognosi per lei è di 8 giorni, per la ferita riportata alla testa e vari traumi su tutto il corpo, dovuti alle percosse ricevute. Secondo quanto hanno accertato i carabinieri, non era la prima volta che il marito colpiva la moglie. L’uomo non ha dato spiegazioni alle violenze. L’ira gli scattava, insomma, senza motivo. E di mezzo ci andava sempre la moglie, più giovane di lui di 6 anni. Ora è stato portato in carcere a Monza.
P.F.