Desio, la Fiaccola ha fatto 38:Italia o Europa, sempre in marcia

La Fiaccola, esperienza affascinante. Trentotto fiaccole, quelle organizzate dal Csd. In totale 28.566 km percorsi in Italia ed in Europa, da un santuario mariano all'altro. Archiviata l'edizione 2012 si sta già pensando alla festa per la 40esima..
Desio, la Fiaccola ha fatto 38:Italia o Europa, sempre in marcia

Desio – La Fiaccola: un’esperienza affascinante. Trentotto fiaccole, quelle organizzate dal Centro sportivo desiano. In totale 28.566 km percorsi in Italia ed in Europa, passando da un santuario mariano all’altro. Quasi il giro del mondo. Archiviata l’edizione 2012 si sta già pensando alla quarantesima in programma nel 2014. Allora per il Csd sarà festa grande: il cinquantacinquesimo di fondazione. Per saperne di più sull’ultima manifestazione partita da Fossanova (Latina), e giunta a Desio dopo 825 km, ci siamo riferiti a tre protagonisti, il presidente Nino Valtorta, il prevosto monsignor Elio Burlon e l’assistente don Giuseppe Maggioni.

“Della Fiaccola si è sempre parlato tanto- dice Nino Valtorta- ma forse non si è mai detto tutto, perché le belle parole le danno un immagine positiva ma per amarla e capirla bisogna viverla. La Fiaccola continuerà il suo cammino a conferma del voto fatto alla Madonna, nel 1975 a Oropa, in occasione della prima edizione”. E’ stato il prevosto, che è venuto incontro alla Fiaccola a Lucca, a scegliere l’abbazia di Fossanova. Due le ragioni: in una camera del monastero morì il 7 marzo 1274 il dottore della Chiesa Tommaso d’Aquino e, settecento anni dopo, il 14 settembre 1974, Paolo VI ha reso omaggio alla sua memoria visitando l’abbazia e fermandosi a pregare nella chiesina dedicata al santo.

“Questa edizione della Fiaccola- dice don Burlon- cade nel novantesimo  anno dall’elezione di Papa Pio XI, 6 febbraio 1922. Possiamo confidare che il Papa desiano vorrà continuare a benedire dal cielo la Fiaccola e le attività del Centro sportivo desiano”. Per don Giuseppe Maggioni “oggi essere credenti è un po’ come avere sempre in mano una di queste fiaccole. La fiaccola del Csd che portiamo, talvolta con fatica, di giorno e di notte, con qualsiasi tempo, come fanno i tedofori ed i ciclisti, illumina il nostro volto e scalda il nostro cuore: è la nostra fede”.
Umberto Spreafico