Desio, città di discariche abusiveBonifica, 26 procedimenti in corso

Discariche abusive, sono 26 i procedimenti di bonifica ambientale in corso, con relativa verifica degli inquinamenti del sottosuolo da parte del Comune. Di questi, 10 riguardano interventi edilizi su aree produttive dismesse, 16 le attività abusive.
Desio, città di discariche abusiveBonifica, 26 procedimenti in corso

Desio – E’ la città delle discariche abusive. Sono ben 26 i procedimenti di bonifica ambientale in corso, pratiche ancora aperte presso gli uffici comunali, con relativa verifica degli inquinamenti del sottosuolo. Di questi procedimenti, 10 riguardano interventi edilizi su aree produttive dismesse e 16 riguardano attività abusive. Rifiuti interrati, depositi abusivi di automezzi, attività abusive.

Sembra giunta al termine ormai la vicenda di via Villoresi: i rifiuti interrati, scoperti la scorsa primavera nei pressi di un cantiere edile, su area comunale, sono stati quasi tutti asportati. Seguirà la bonifica, in un solo punto risultato oltre i limiti di legge, come documentato dagli uffici del comune. Più complesso invece il caso dell’area dell’ex Abrasivi Metallici di via Forlanini, dove è stato scoperto l’interramento di scorie metalliche. La bonifica, necessaria, non è ancora stata avviata. Preoccupante anche la situazione del deposito abusivo in via Calvino.

Sull’area, acquisita al demanio statale a causa del fallimento della società proprietaria, sono stati scoperti un deposito incontrollato di rifiuti, un deposito di autocarri e un distributore di gasolio. Non è ancora stato redatto il piano per l’analisi del terreno, la cosiddetta caratterizzazione, passaggio necessario per avviare la bonifica. Discarica a cielo aperto anche in via Mazzini, dietro l’ospedale: il terreno asportato è stato riempito di rifiuti inerti, non ancora rimossi. Storica (trentennale) la discarica abusiva di via Verona, con materiali da scavo e demolizioni. Il procedimento è fermo.

Altre discariche e depositi abusivi sono in via delle Baraggiole, via Mulino Arese, via Sabotino, via Leoncavallo. E resta aperto il contenzioso con la società “Max&Go”, proprietaria di un terreno nei pressi della Valassina, dove è stato scoperto un deposito incontrollato di rifiuti. La società, riconducibile a Massimiliano Cannarozzo, lo stesso proprietario della cava di via Molinara, ha presentato ricorso al Tar contro le ordinanze del comune. Il Tribunale ha accolto l’istanza sospensiva.
Paola Farina