Desio, casa di riposo nel mirinoPonzoni e Perri volevano negozi

La "cricca" puntava anche alla casa di riposo di corso Italia a Desio. Il piano di Massimo Ponzoni e Rosario Perri era quello di cambiare la destinazione d'uso del vecchio stabile. Lo rivelano gli atti dell'inchiesta Pellicano coordinata dalla Procura di Monza.
Desio, casa di riposo nel mirinoPonzoni e Perri volevano negozi

Desio – La “cricca” puntava anche alla casa di riposo di corso Italia a Desio. Il piano di Massimo Ponzoni e Rosario Perri era quello di cambiare la destinazione d’uso del vecchio stabile. Lo rivelano gli atti dell’inchiesta Pellicano coordinata dalla Procura di Monza, che ha portato Ponzoni in carcere e Perri ai domiciliari, con l’accusa di corruzione. Nella richiesta di applicazione delle misure cautelari, i pm Donata Costa, Walter Mapelli e Giordano Baggiodedicano un paragrafo delle 272 pagine alle “intese tra Perri e Ponzoni e altri soggetti, tra i quali Brambilla, in merito alla destinazione urbanistica della casa di cura Pio e Ninetta Gavazzi di Desio”.

La vicenda, insieme a quella del rimpasto di giunta del 2008, è riportata per dimostrare l’influenza che Perri (capo dell’ufficio tecnico comunale) e Ponzoni (coordinatore cittadino di Forza Italia) avevano sulle scelte amministrative della città. Per quanto “non direttamente attinenti ai capi d’incolpazione” la ricostruzione delle due vicende “dimostrano l’influenza esercitata sull’amministrazione desiana dalla coppia Perri Ponzoni” si legge nei documenti.
La ricostruzione delle discussioni sulla destinazione urbanistica della vecchia casa di riposo, che risalgono ai primi mesi del 2009, rivelano un complesso intreccio politico. Perri e Ponzoni coinvolgono Antonino Brambilla assessore all’urbanistica (anche lui finito in carcere e poi, in settimana, posto ai domiciliari).

Esercitano il loro potere sul consiglio di amministrazione della casa di riposo, presieduto all’epoca dall’avvocato Roberto Lissoni (avvocato, tra l’altro, citato in altri passaggi degli atti, in qualità di destinatario di alcune fatture per sue prestazioni professionali, non rese alla società fallita Il Pellicano). La sinergia tra Perri e Ponzoni, scrivono i pm, è “in contrapposizione al sindaco Mariani”. La discussione riguarda un’osservazione al pgt presentata dal cda della casa di riposo, che chiede di destinare ad uso residenziale e commerciale la vecchia struttura. Dalle intercettazioni, scrivono gli inquirenti “emergeva che l’osservazione era stata concordata in precedenza, quantomeno da Lissoni Roberto, sia con Perri che con Ponzoni e che ad osteggiare i loro progetti c’era il sindaco Giampiero Mariani”.

Così la coppia Perri-Ponzoni mette in moto tutto il suo potere. Ponzoni propone un ordine del giorno in consiglio comunale per dare piena fiducia al cda della casa di riposo. E Perri trama la tela. “Il 17 febbraio 2009 Marcello Mitrano (consigliere comunale ndr)- scrivono i pm- e Rosario Perri avevano una conversazione telefonica. Il consigliere comunale voleva ricevere indicazioni circa la condotta da tenere in relazione alla mozione proposta dal cda della casa si riposo. Perri rispondeva di essere d’accordo con la proposta e a quel punto Mitrano rispondeva che si sarebbe allineato. Perri riferisce inoltre a Mitrano che ”anche Ponzoni la pensava alla stessa maniera altrimenti Lissoni in veste di presidente della casa di riposo non si sarebbe mai mosso”.

Perri e Ponzoni continuano ad esercitare la loro influenza anche quando Lissoni, in seguito alle polemiche col sindaco, si dimette da presidente del cda. C’è da eleggere il sostituto. Perri contatta il consigliere individuato. “Rosario Perri telefonava a Francesco Franzoso proponendogli la candidatura a presidente”. “A quel punto Franzoso chiedeva come doveva comportarsi”. Vicende e intercettazioni riportate per dimostrare l’influenza del capo dell’ufficio tecnico e del suo ”protetto” Ponzoni. I pm sottolineano “l’estensione dei rapporti mantenuti da Perri con politici e pubblici amministratori e la grande capacità di relazione e mediazione dimostrata in più occasioni”.
Del resto, scrivono ancora i magistrati, lo stesso Ponzoni “quando è in difficoltà piange spesso al telefono con Perri, che non manca mai di consolarlo, chiamandolo Massimino”.
Paola Farina