Monza – Una volta che lo Spirito Santo si è pronunciato attraverso i cardinali e il nuovo Papa è stato eletto, il decano o il vice decano, oppure il primo cardinale dei cardinali vescovi (che nel conclave in corso è Giovanni Battista Re, poichè il decano Sodano e il vice decano Etchegaray sono ultraottantenni) si rivolge al neo eletto con una domanda in latino: “Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?” “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?. A seguito del sì, aggiunge una nuova domanda: “Quo nomine vis vocari?”, “Come vuoi essere chiamato?”, a cui il neo Pontefice risponde con il nome che da lui scelto.
A questo punto nella Sistina vengono bruciate le schede nella stufa in ghisa di forma cilindrica rastremata (alta circa un metro circa e con diametro medio di 45 centimetri) che ha uno sportello inferiore per l’accensione dell’innesco, con valvola manuale di regolazione del tiraggio e uno sportello superiore per l’introduzione dei documenti da bruciare. Storicamente le fumate nere venivano ottenute con la semplice bruciatura delle schede, mentre la fumata bianca con la bruciatura delle schede e l’aggiunta di paglia umida.
Nel conclave del 2005, per la prima volta, fu utilizzato un fumogeno per incrementare la visibilità delle fumate. Dopo la fumata bianca il nuovo Papa va nella “stanza delle lacrime”, che è poi la sacrestia della Cappella Sistina. Lì indossa i paramenti papali (preparati in precedenza in tre taglie diverse). Proprio nella “stanza delle lacrime” il neo Papa, vuole la tradizione, scoppia a piangere sia per la commozione, sia perchè si rende conto del peso della responsabilità papale. Dopo il passaggio nella “stanza delle lacrime” è previsto un momento di preghiera per il nuovo Pontefice nella Cappella Sistina e un saluto ossequioso da parte dei cardinali che intonano il “Te Deum”. Il canto segna ufficialmente la fine del conclave.
Quindi inizia la processione fino al loggione centrale con pausa di preghiera silenziosa, è la novità di questo conclave, nella cappella Paolina. Il celebre annuncio “Habemus papam” verrà dato, affacciandosi dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro, dal cardinale protodiacono, il francese Jean-Louis Tauran. Subito dopo apparirà il nuovo Pontefice che saluterà la folla dei fedeli, impartirà la solenne benedizione ‘Urbi et Orbì. Dal momento in cui lo Spirito Santo si sarà pronunciato, per mano dei cardinali, al momento dell’affaccio del nuovo Pontefice, saranno passati poco più di 45 minuti. 45 minuti per stabilire chi sarà il 265esimo Pontefice dopo Pietro e il successore di Benedetto XVI.