In tre giorni di Olimpiade invernale sul cielo di Vancouver è successo di tutto. Acqua, nebbia, neve e poi, mercoledì, finalmente un bel sole a festeggiare l’oro in discesa libera dell’americana Lindsey Vonn. Per gli atleti il cattivo tempo significa paura di non poter disputare la gara, ai tifosi invece crea qualche problema in più. «Il pubblico nel migliore dei casi prende la neve – racconta l’azzurra di skeleton Marina Riva dal Canada – È la migliore delle ipotesi perché se nevica non fa molto freddo ed è abbastanza asciutto. Sempre meglio del vento o, peggio, della pioggia come è capitato domenica in occasione della gara di slittino. Ci abbiamo messo mezza giornata ad asciugarci». E gli atleti? «Se nevica, piove, tira troppo vento e fa freddo oltre il tollerabile, che nello skeleton (come nel bob e nello slittino, gare che si svolgono su quattro discese) è -30 gradi, si rinvia la gara. Se la situazione non migliora si parte facendo in modo che le condizioni siano uguali per tutti gli atleti. Se la competizione è iniziata con il sole e il brutto tempo è arrivato dopo la fine della prima manche, si interrompono le discese fino a quando non torna il sole. Se il tempo non migliora, viene dichiarata la prima discesa valida come gara completa». Ora a Vancouver il tempo sembra volgere al meglio.
Il Village. Per fortuna alle Olimpiadi non c’è tempo per annoiarsi. Il crocevia per chi segue lo sci e gravita intorno alla pista olimpica di bob è il Whistler Village. E la folla lì è sempre compatta. «Ci sono i maxischermi che trasmettono tutte le gare e i tifosi si assiepano per vedere le immagini in diretta – continua Marina – E dove c’è la gente arrivano anche i giornalisti, una folla oltre la folla: ci sono televisioni ovunque e telecamere che riprendono i tifosi che guardano le gare. In pratica è un vortice di interviste, stands, negozi, divertimento. Per fortuna non mancano i bar dove ci si può rilassare gustandosi un brownie al cioccolato col caffè».
Dopo Armin. Dopo la grande emozione per il bronzo di Armin Zoeggeler nello slittino, Marina Riva ha rimesso piede al Whistler Sliding Centre e immediatamente è tornata a essere un’addetta ai lavori. «Grazie al team Canada ho ricevuto un preziosissimo ingresso per gli allenamenti ufficiali delle gare di skeleton. In pista ho incontrato subito Dany Locati, l’olimpionica di Villasanta ora nello staff tecnico dell’Italia: in meno di un attimo mi sono ritrovata con una telecamera in mano e il compito di riprendere i passaggi in pista di Costanza Zanoletti e Nicola Drocco che gareggeranno venerdì e sabato. Spero che il mio aiuto si riveli utile, perché star dietro a canadesi, tedeschi e americani sarà davvero difficile».
Ch.Ped.