Contro l’inquinamento luminosoAl Planetario per vedere il cielo

Andranno al Planetario a Milano per vedere il cielo... che non vedono più. Sono gli studenti delle scuole elementari di Brugherio e Lissone che parteciperanno a un progetto didattico proposto dalla Provincia nella Giornata Nazionale contro l'inquinamento luminoso, il 3 dicembre.
Contro l’inquinamento luminosoAl Planetario per vedere il cielo

Monza – Andranno al Planetario a Milano per vedere il cielo… che non vedono più. Sono gli oltre cento studenti delle scuole elementari di Brugherio e Lissone che parteciperanno allo spettacolo “Il cielo che… non vediamo più” su proposta della Provincia e in occasione della ventesima Giornata Nazionale contro l’inquinamento luminoso, il 3 dicembre.
Al progetto didattico hanno aderito 140 studenti e 8 insegnanti delle scuola elementari di Via Nazario Sauro di Brugherio e di Piazza dei Caduti di Via Fani di Lissone.

«Nonostante le gravi difficoltà economiche della Provincia – ha spiegato Fabrizio Sala, Vicepresidente e Assessore Provinciale all’Ambiente – continuiamo ad investire su queste iniziative di sensibilizzazione verso i più piccoli, convinti di quanto sia importante educare le nuove generazioni ad un corretto risparmio energetico e ad una razionalizzazione dei consumi. L’inquinamento luminoso, ancora sconosciuto ai più, impatta negativamente sulla salute, sulla sicurezza stradale, sulla salvaguardia della flora e della fauna: è nostro dovere far sapere queste cose».

La Giornata Nazionale sull’inquinamento luminoso è stata indetta nel 1993 su iniziativa dell’Unione Astrofili Bresciani con il patrocinio dell’Unione Astrofili Italiani, dell’Associazione Cielo Buio e dell’International Dark Sky Association. Non vi è ancora una normativa a livello nazionale che disciplina tale materia – a differenza invece di altri paesi – ma la Regione Lombardia si è fatta promotrice già dall’anno 2000 di un testo (L.R. 17/2000), che successivamente è stato modificato e aggiornato, apripista per molte altre realtà italiane che ne hanno seguito l’esempio.