Monza – La maggioranza di centrodestra ha trovato l’accordo sulle caratteristiche che dovrà avere il Consorzio per la valorizzazione della Villa Reale e del Parco. Il dibattito sulla creazione dell’organismo, che sarà costituito dai comuni di Monza e Milano, dalla Regione e dal ministero ai Beni culturali, proseguirà in consiglio comunale stasera e poi ancora mercoledì 11 e venerdì 13. Gli schieramenti politici stanno affrontando tutti i nodi che nei mesi scorsi hanno suscitato più critiche che apprezzamenti alla delibera che il sindaco Marco Mariani considera la più importante del suo mandato.
La presunta penalizzazione di Monza, che nel consiglio di amministrazione avrebbe un peso pari a quello degli altri soci benché conferisca quasi la metà del patrimonio, sarebbe attutita dall’allargamento dei soci fondatori da quattro a sei. Nell’ente dovrebbero infatti entrare fin da subito la Camera di Commercio, che si è già fatta avanti, e la futura Provincia di Monza. Entrambe dovrebbero versare una quota annuale vicina a 2.500.000 euro, ovvero l’importo che gli uffici monzesi incassano dalle concessioni del Parco che girerebbero nel forziere dell’organismo. La presenza dei due soggetti garantirebbe la connotazione territoriale reclamata a gran voce dal centrosinistra.
La giunta è inoltre decisa a vincolare la partecipazione al Consorzio al pagamento dei debiti che gli altri enti hanno con Monza: il riferimento riguarda il comune di Milano che deve alla nostra città oltre quattro milioni di euro per la compartecipazione alle spese di manutenzione del Parco che non vengono saldate da anni.
Le nuove richieste, non presenti nella bozza originaria dello Statuto, potrebbero essere trasformate in emendamenti o in ordini del giorno da allegare alla delibera che dovrebbe essere approvata la prossima settimana. Attorno a questi elementi la maggioranza cercherà un’intesa con l’opposizione che dovrà presentare le sue richieste di modifica entro lunedì.
Martedì sera in consiglio comunale l’assessore alla Villa Reale Pier Franco Maffè ha precisato che il Consorzio partirà con una dote iniziale di sei milioni di euro, cinque stanziati dalla Regione per il 2008 e uno dallo Stato. «Non vedo altre alternative a questo organismo – ha affermato Mariani – ogni componente, compresi i nuovi soci, dovrà dire chiaramente quanto è intenzionato a versare. I soldi per partire ci sono, ma il consiglio d’amministrazione non dovrà diventare un posto da occupare. Nel giro di sei mesi dovrà elaborare un piano quinquennale, con tanto di stanziamenti, per il recupero della reggia piermariana. Il progetto c’è, chi fa i lavori anche e, forse, è la volta buona che si riesce a partire». A suo parere l’organismo, in un futuro nemmeno tanto lontano, potrebbe contribuire a realizzare le opere nel Parco per contenere il rischio esondazioni.
Monica Bonalumi