Come si sviluppa il linguaggio nei bambini?

La richiesta del papà di una bimba di sette mesi. Risponde la dottoressa Giulia Casiraghi, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva.
Bambino con la mamma  - rawpixel.com/it.freepik.com
Bambino con la mamma – rawpixel.com/it.freepik.com

Buongiorno, sono un papà di una bambina di sette mesi, attualmente produce dei versi e ride spesso. Volevo capire come si sviluppa la comunicazione e il linguaggio nei bambini.
Matteo

Buongiorno, la comunicazione si sviluppa sia sul piano verbale e non verbale. Con verbale intendiamo la produzione di suoni, parole e successivamente frasi, e l’intonazione con cui vengono pronunciate. Infine per comunicazione non verbale andiamo a racchiudere la mimica facciale e gestuale, lo sguardo e l’uso del corpo.

La comunicazione avviene già dalla nascita, per non parlare del grande argomento di ciò che percepiscono e riconoscono già durante la gravidanza.

Come le dicevo, già alla nascita si instaura un dialogo tonico con il genitore, il linguaggio tonico è il primo scambio con l’ambiente, ed è già comunicazione non verbale.

Parliamo ora di linguaggio vero e proprio che mi sembra il suo principale interesse.

Il linguaggio è importante perché dà forma al pensiero, è un meccanismo innato nell’uomo grazie al suo programma genetico, ciò però non è sufficiente affinché si sviluppi, è necessaria l’interazione con l’ambiente.

A livello anatomico viene elaborato da diverse aree cerebrali, le più importanti sono l’area di Broca e di Wernicke, la prima deputata alla produzione, la seconda alla comprensione. Questi due centri del linguaggio sono in comunicazione grazie al fascicolo accusato.

Successivamente andiamo ad analizzare le tappe di sviluppo.

Dalla nascita il bambino comunica i suoi bisogni primari utilizzando il pianto, quindi non possiamo considerarla come una eccessiva richiesta di attenzione, ma è il suo unico strumento per relazionarsi con l’adulto.

Ai tre mesi compariranno le produzioni delle prime vocalizzazioni che andranno a trasformarsi in lallazione verso i 5/6 mesi.

La lallazione è la ripetizione di una sillaba come ma-ma-ma-ma oppure pa-pa-pa. Questi riportati sono solo alcuni esempi, i bambini fanno la lallazione usando più suoni.

Successivamente verso gli otto mesi noterà che la sua bambina inizierà a rispondere alle vocalizzioni dell’adulto variando e adeguando sia il ritmo che la prosodia e si potrà creare una specie di dialogo.

Altra fase importantissima la ritroviamo fra i nove e i 12 mesi, i bambini iniziano ad emettere morfemi con significati riconducibili ad oggetti precisi, per esempio possono dire “ca” per indicare il cane. A quest’età compaiono anche i gesti deittici, uno di questi è l’indicare. Questa è una fase molto importante in quanto in alcuni bambini con alterazioni nella comunicazione non compaiono i gesti deittici in questa fascia d’età.

Dai 12 mesi vengono prodotte le prime parole, circa 5/10. La comprensione aumenta esponenzialmente fino ai 16 mesi, senza assistere ad un grande implemento della produzione linguistica. L’esplosione del vocabolario avviene fra i 20 e i 24 mesi, dove arrivano a produrre circa 200 parole.

Le prime frasi vengono composte a partire dai due anni di età, dai tre anni migliora la struttura grammaticale, invece verso i quattro aumenta notevolmente il vocabolario con sviluppo anche della fluenza.

Giulia Casiraghi *

* Laureata all’Università di Milano Bicocca, è TNPEE – Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva. Iscritta all’albo professionale dei terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva n°448. Si occupa di età evolutiva, in particolare segue bambini e ragazzi tra zero e 18 anni con disturbi del neurosviluppo. Lavora come libera professionista a Milano e nella provincia di Monza e Brianza. Per info: mail, Facebook, Instagram.