Monza – Spending review. Ma che cosa vuol dire? La traduzione letterale è «revisione della spesa», in sostanza si passano al setaccio tutte le spese pubbliche delle pubbliche amministrazioni degli enti locali e di ogni società pubblica per tagliare gli sprechi e recuperare denaro. Il concetto di spending review viene trattato nel rapporto intitolato «Elementi per una revisione della spesa pubblica» che il Ministro Giarda ha illustrato al consiglio dei ministri del 30 aprile 2012. In questo documento si prevede una riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo pari a 4,2 miliardi di euro. L’«uomo dello spending review» è Enrico Bondi, nominato commissario straordinario, che dovrà raggiungere l’obiettivo prefissato per il taglio delle spese. Addentrandoci nei dettagli più concreti del piano, il governo ha evidenziato i primi provvedimenti di razionalizzazione della spesa che riguardano: definizione di un tetto massimo per dirigenti pubblici, riduzione delle auto blu, riduzione dei voli di Stato, contenimento di spese per il personale, riduzione della spesa per la difesa, riforma della protezione civile, maggiori efficienza ed economicità dell’azione amministrativa e in fine la riduzione delle provincie.
Che cos’è la «spending review»?Così Monti vuole ridurre la spesa
Spending review. Ma che cosa vuol dire? La traduzione letterale è «revisione della spesa», in sostanza si passano al setaccio tutte le spese pubbliche.
