Cesano, investì 26 turisti (2 morti)chiede di patteggiare la pena

Cesano, investì 26 turisti (2 morti)chiede di patteggiare la pena

Cesano Maderno – Chiede di patteggiare, Pierfrancesco Milani, l’automobilista accusato di omicidio colposo in relazione alla tragedia dello scorso dicembre, quando, alla guida della sua Bmw, investì nel piazzale del cimitero una comitiva di turisti brianzoli in partenza per i Mercatini di Natale, provocando due vittime e quasi trenta feriti.

Due anni e mezzo con la condizionale, è la pena indicata nell’istanza di patteggiamento presentata dai difensori del ragazzo, gli avvocati Luca Ricci e Alessandro Pistochini, alla quale il sostituto procuratore monzese Emma Gambardella ha dato l’assenso. La decisione finale, ora, spetta al gip Licinia Petrella, che potrebbe emettere sentenza già nel mese di settembre.

La tragedia era avvenuta verso le cinque del mattino. Pierfrancesco, impiegato in una compagnia di assicurazione, dopo una serata trascorsa tra amici in tre locali diversi, si era appartato nella sua Bmw con la fidanzata. Salutata la ragazza, era ripartito, passando davanti al cimitero proprio mentre la comitiva attraversava la strada per salire sul pullman.

Il ventenne se n’era accorto all’ultimo, aveva sterzato verso il centro della carreggiata per evitarli, ma aveva travolto altre persone. Milani, avrebbe viaggiato ad una velocità compresa tra i 56 ed i 65 chilometri orari, secondo quanto ha appurato la consulenza disposta dal pm per chiarire la dinamica del fatto. Era stato arrestato con le accuse di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. Il tasso alcolico era di poco sopra i limiti.

Il giovane aveva dato la colpa ai vetri appannati, dicendo di non essere stordito dall’alcol (l’accusa di guida in stato di ebbrezza è infatti caduta). Dopo pochi giorni, era stato messo agli arresti domiciliari. Nel caso si perfezionasse il patteggiamento, la questione relativa ai risarcimenti in favore dei familiari delle due vittime (a cui l’assicurazione ha già garantito il versamento di un acconto) e dei feriti sarebbe di competenza del tribunale civile.

Nella quantificazione del danno, tuttavia, si dovrebbe considerare il presunto concorso di colpa dell’autista del pullman, ipotizzato dall’accusa (la stessa consulenza tecnica parla di “grave corresponsabilità”) perché avrebbe “parcheggiato il mezzo in luogo non consentito” e che ha portato il pm ad iscrivere l’autista stesso nel registro degli indagati.

“La Procura ha prestato il proprio consenso alla richiesta di patteggiamento perché la pena tiene conto dell’effettivo grado di colpa del nostro assistito; non siamo di fronte al caso, purtroppo frequente, del folle ubriaco che si lancia a velocità assurda su un gruppo di persone che si trovano, giustamente, nell’isola pedonale in attesa di un bus. La consulenza ha infatti accertato che Pierfrancesco percorreva via Quarto a velocità poco superiore ai 50 all’ora; ha escluso qualsiasi collegamento tra il lieve stato di ebbrezza, e l’incidente; mentre ha invece valorizzato la responsabilità del conducente del Pullman; questo ragazzo semmai tiene a ribadire il profondo dolore per quanto accaduto”.
f. ber.