MONZA – E’ l’ultimo regalo che Alfredo Villa, la memoria storica del Cederna di Monza, ha fatto al suo quartiere e alla comunità della Sacra Famiglia. E’il calendario 2010 da pochi giorni in vendita in parrocchia, nelle edicole del rione e nella libreria di piazza Duomo. Villa lo ha preparato con attenzione, con amore e tanta passione. Ha scelto le fotografie, ha abbozzato le didascalie ma lo scorso 4 luglio, prima di vederlo finito, è stato chiamato dal Padre a soli sessant’anni.
Il destino ha voluto che Villa “nascesse al cielo”nello stesso giorno del Beato Pier Giorgio Frassati, un personaggio che egli stimava ed apprezzava e che dà il nome all’oratorio parrocchiale, una struttura per la quale Villa ha lavorato incessantemente. E proprio all’oratorio si rifà il calendario. Ogni mese trascorre con le immagini più significative scattate negli anni Ottanta. Ci sono le feste, le pesche di beneficenza, le gite al parco, le serate musicali, le recite, i gruppi di chierichetti, le fiaccolate, le feste di carnevale. Immagini in bianco e nero che raccontano un passato non troppo lontano, giorni ed eventi che Alfredo Villa aveva organizzato in prima persona spendendo tutto il suo tempo e le sue energie.
Sul retro dell’almanacco la moglie Rachele e le figlie Paola e Laura hanno voluto ricordare “un’avventura che ha lasciato il segno in coloro che hanno sempre sfogliato le pagine dei calendari e che hanno conosciuto Alfredo”. La memoria di Alfredo Villa si perpetua nei suoi libri, nelle sue ricerche, nelle sue migliaia di foto, nel suo straordinario archivio, frutto di decenni di lavoro, nei suoi documenti che vengono spesso richiesti dagli studenti universitari per redigere le loro tesi di laurea.
I famigliari rendono “un grazie particolare al parroco don Gabriele per aver accolto e sostenuto il calendario sin dal suo nascere. L’intera parrocchia, raffigurata nelle foto d’epoca, ha sempre suscitato un sorriso divertito sul volto del suo pastore”. Il calendario 2010 conclude un ciclo. Rachele e le sue figlie hanno scelto una foto emblematica per l’ultima pagina. Una foto presa dall’alto, dal campanile della chiesa. Lo sguardo spazia sul quartiere, sulle sue case e si perde all’orizzonte. L’ultimo sguardo di Alfredo. Il suo ultimo atto di amore.
Annamaria Colombo