Carate, operato il pilota dell’aereoE’ sempre in coma il suo allievo

Carate, operato il pilota dell’aereoE’ sempre in coma il suo allievo

Carate – Sarà sottoposto domani, martedì 5 gennaio, all’ospedale San Gerardo di Monza dov’è ricoverato dal giorno dell’incidente, a un delicato intervento maxillofacciale e ortopedico il pilota dell’aereo che si è schiantato al suolo lunedì della scorsa settimana in un campo al confine tra Carate e Seregno, a pochi passi dalla statale 36. Michel Berclaz, 50 anni, ticinese originario del Canton dei Valloni, non sarebbe più in pericolo di vita, ma i medici che lo hanno in cura sono seriamente preoccupati per le conseguenze delle gravi fratture facciali riportate nello schianto: da qui la decisione di intervenire chirurgicamente. Da quanto è stato possibile apprendere, quella di domani potrebbe essere però soltanto la prima di una lunga serie di operazioni.

Sempre in coma – Il bollettino medico emesso questo pomeriggio alle 14 dalla direzione sanitaria dell’ospedale Niguarda di Milano per il giovane che sedeva accanto Berclaz, Sylvian Bacquet, 28 anni compiuti lo scorso novembre, ginevrino d’origine ma da qualche tempo residente in Ticino, resta invece inalterato rispetto ai giorni passati: in coma farmacologico nel reparto di Neurorianimazione del nosocomio, dove i medici l’hanno sottoposto nei giorni scorsi a un delicato intervento chirurgico al capo per cercare di ridurre il vasto ematoma conseguenza dell’impatto con il suolo, per lui il pericolo di vita permane.

Le indagini – Per quanto riguarda le cause dell’incidente, la Procura della Repubblica di Monza attende una relazione dei periti dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo a seguito del sopralluogo effettuato il 29 dicembre. Il fascicolo aperto dal sostituto procuratore Alessandro Pepè ipotizza il reato di lesioni colpose gravi. La carcassa del velivolo è stata rimossa e trasportata in un hangar dell’aeroporto di Bresso. Proprio prima della rimozione dell’aereo, gli agenti della Polizia stradale di Seregno, titolari dell’inchiesta sull’accaduto in quanto prima forza dell’ordine a intervenire sul luogo della disgrazia, erano stati costretti a transennare l’intera zona dello schianto per evitare che le indagini potessero essere compromesse: più di una persona aveva infatti tentato di portarsi via parti dell’aereo, macabro souvenir di dubbia utilità.

Aerei a terra – Per una questione prudenziale, Avilù ha deciso di non far volare gli altri Diamond DA-40 fino a quando le perizie non daranno qualche certezza rispetto alle cause dell’incidente: che, al momento, si stanno indirizzando verso il guasto al motore o a quello elettrico.
A.Cr.