Carate – Un fiume incessante di decine di migliaia di persone in silenzio che si fa preghiera nel pomeriggio dell’Epifania ha attraversato il prato alle spalle della basilica di Agliate per visitare l’edizione 34 del presepe vivente organizzato dalle Parrocchie di Agliate, Carate e Costa Lambro, dal movimento di Comunione e liberazione e dalla onlus Avsi. Ad animare i quadri della sacra rappresentazione, quest’anno improntata ad annunciare l’irriducibilità della presenza del Dio che si fa uomo, 400 figuranti, un centinaio in più delle passate edizioni.
A tutti loro, riuniti in basilica per la messa che ha chiuso la manifestazione, si è rivolto il vicario episcopale monsignor Armando Cattaneo che, complice lo slittamento della rappresentazione da tradizione in scena a Santo Stefano, ha fatto visita al presepe: «Ho visto le reazioni della gente: sembrava arrivare qui per curiosità, ma a poco a poco si lasciava catturare dagli episodi evangelici che proponevate loro. Con il vostro presepe oggi avete predicato e testimoniato il Vangelo, via auguro di continuare a farlo tutti i giorni». Alle parole grate del monsignore si sono aggiunte quelle di don Ottavio Villa, parroco di Merone, chiamato a celebrare l’Eucarestia animata da un coro alpino: «Ancora una volta ci è stato dato di annunciare quello in cui crediamo: la volontà di Dio di salvare gli uomini».
Inno alla irriducibile presenza dell’infinto che si rende finito per venire incontro alle domande dell’uomo, il presepe vivente quest’anno ha omaggiato la figura del neo beato don Carlo Gnocchi tanto caro alla Brianza, dedicandogli i quadri introduttivi alla rappresentazione. Educatore di oratorio e assistente spirituale all’istituto Gonzaga di Milano, cappellano degli alpini durante la campagna di Russa e, “padre”dei tanti orfani di guerra e dei mutilatini, don Gnocchi è stato un grande testimone del nostro tempo, capace di aiutare chi lo ha conosciuto a vedere concretamente Dio nella quotidianità delle sue giornate.
Chi nel primo pomeriggio, quando il cielo terso permetteva di ammirare la cura delle scenografie e l’attenzione per i costumi delle comparse, chi in serata, quando i contorni dei visi si perdevano nel buio e i quadri si illuminano della luce delle torce e dei bracieri, migliaia di pellegrini sono confluite ad Agliate per attraversare la narrazione accompagnati da canti della tradizione della Chiesa, letture e preghiere, e salire alla grotta naturale che da sempre ospita la Natività, dove la piccola Marta Cattaneo, cinque mesi, le attendeva accanto a mamma Raffaella e papà Andrea. Saranno devolute ad Avsi le offerte dei visitatori.
Alessandra Botto Rossa
Carate, migliaia di visitatorial presepe vivente di Agliate
