Carabinieri in pattuglia:denunciata Graziella Cristello

I carabinieri della compagnia di Seregno, nell’ambito del progetto «Estate sicura», hanno svolto venerdì scorso, in modo particolare nelle ore serali, un’approfondita azione di controllo del territorio di loro competenza, con la finalità di prevenire e reprimere i reati, rispondendo anche alle segnalazioni arrivate giornalmente nell’ultimo periodo dalla popolazione. Nove le autovetture impiegate, di cui una del nucleo radiomobile, per un totale di ventuno militari. Nello specifico, questi sono gli obiettivi che sono stati monitorati: a Seregno le vie Comina, Rovereto, Cicerone, Fratelli Bandiera, Genova, San Francesco, San Benedetto e Romagnosi, i viali Tiziano e dei Giardini, la piazza Linate – 8 ottobre 2001 e il piazzale antistante la chiesa di San Salvatore, a Carate Brianza le vie Isonzo e Solferino, ad Albiate la zona al confine con Sovico, a Lentate sul Seveso le vie Cinque Giornate e Nazionale dei Giovi, Copreno e la stazione ferroviaria di Camnago, a Meda viale Brianza, a Giussano via Borella e il circondario del Carrefour, a Besana Brianza via Borromeo e la stazione ferroviaria. Tra i risultati conseguiti, da segnalare la denuncia nei confronti di Graziella Cristello, la donna agli arresti domiciliari dopo la condanna di primo grado inflittale per l’omicidio del marito Roberto Mariani, che non è stata trovata in casa in una fascia oraria in cui invece avrebbe dovuto esserlo, e l’arresto di Ivan Costanzo, un seregnese che dovrà scontare in carcere cinque anni e quattro mesi di reclusione per induzione alla prostituzione minorile.
Seregno – Come appena detto, in via Lanzone da Corte i carabinieri hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Brescia nei confronti di Ivan Costanzo, classe 1961, condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione per induzione allo sfruttamento della prostituzione minorile. L’uomo è stato ritenuto responsabile di questo reato per episodi avvenuti nelle province di Brescia (dove la moglie gestiva un locale pubblico) e Verona. Per lui si sono aperte le porte del penitenziario di Monza. All’interno del parco «25 aprile», nell’ambito della verifica della regolarità dei documenti in possesso di alcuni extracomunitari, è stato individuato N.S., classe 1957, ucraino, già espulso nel febbraio del 2005 dalla Questura di Milano, con diversi alias nel suo curriculum. L’immigrato si vedrà rinotificare il provvedimento di espulsione dal suolo italiano.
Lentate sul Seveso – Su mandato della Procura della Repubblica di Como, gli uomini dell’Arma hanno fatto scattare le manette ai polsi di R.T., classe 1956, che dovrà scontare in carcere quattro mesi di reclusione per ricettazione. L’operaio era già ai domiciliari. Denuncia in stato di libertà, inoltre, per due fidanzati rei di furto aggravato al Bennet, dove si erano impossessati di penne e mangime per animali: si tratta di R.G., classe 1988, milanese, guardia giurata nella vita di tutti i giorni, e della ventenne E.V., residente a Verbania. Sono state infine controllate una decina di prostitute sorprese lungo la via Nazionale dei Giovi.
Giussano – In via Puccini, è stato assicurato alla giustizia per inottemperanza dell’ordine di custodia cautelare a suo carico G.B., classe 1968, sul cui capo pendono le accuse di estorsione e maltrattamenti nei confronti dei genitori, perpetrati nell’ultimo biennio. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Monza, ma per lui si pensa a un inserimento in comunità. In via Monte Santo, invece, è stato arrestato il ventisettenne marocchino E.S.F., già espulso nel luglio di due anni fa dalla Questura di Milano. L’operaio sarà nuovamente espulso. È stato al contrario denunciato in stato di libertà L.P., seregnese, classe 1974, intercettato in viale Lario mentre era al volante di una Fiat Panda ubriaco. Dopo aver rifiutato di sottoporsi a un test alcolometrico, il trentacinquenne ha reagito dando in escandescenze, quando i carabinieri hanno iniziato la verbalizzazione a suo carico: afferrato un martello in suo possesso, ha distrutto i vetri della macchina e danneggiato la sua carrozzeria, prima di essere riportato alla calma e disarmato. Dovrà rispondere di guida in stato di ebbrezza e porto abusivo di arma atta a offendere. Denuncia, infine, anche per Graziella Cristello, classe 1966, che non è stata trovata in casa in una fascia oraria in cui avrebbe dovuto esserlo, secondo quanto previsto dal provvedimento che le ha concesso gli arresti domiciliari dopo la condanna di primo grado per l’omicidio del marito Roberto Mariani. La donna ora rischia un inasprimento della pena o la revoca dei domiciliari stessi. L’avvocato Vincenzo Torti difende così la sua cliente: «Graziella Cristello non si è mai mossa di casa. Da quando il tribunale di Como le ha concesso i domiciliari e in un secondo momento la possibilità di uscire dalle 8 alle 12 per andare a lavorare, ha rispettato il provvedimento. Sulla denuncia per inottemperanza agli arresti domiciliari, sto facendo ulteriori verifiche. Dagli atti in mio possesso, peraltro, il fatto non sarebbe avvenuto venerdì 24 luglio ma in un’altra data, una settimana prima per la precisione, e il campanello sarebbe stato suonato alle 13.45 e un’ora dopo. La mia cliente giura di non essersi mai mossa dall’abitazione e a riprova della sua buona fede ho un fatto: per una visita medica molto importante si è assicurata più volte che i carabinieri di Giussano avessero avuto copia dell’appuntamento». Ma come si è giustificata Cristello della mancata risposta al campanello? «Ripeto, lei giura di essere stata a casa. In zona c’è un cantiere, forse è stata tolta la corrente, o ancora lei era sotto la doccia». Rischia di tornare in carcere? «Sarà il giudice del tribunale di Monza a decidere. Se quanto accaduto è vero, sarà processata, altrimenti tutto finirà come deve finire. Non ci sono meccanismi immediati».
Meda – Nell’ambito di una serie di controlli in laboratori cinesi, è stato denunciato in stato di libertà H.H.B., classe 1976, senza fissa dimora, risultato privo di documenti. Stessa sorte per la sua datrice di lavoro, la quarantacinquenne Z.D., residente a Cantù, regolare, per aver favorito la permanenza in Italia di una persona senza il permesso di soggiorno. La misura è scattata sulla scorta di quanto contemplato dal nuovo pacchetto sicurezza varato dal governo presieduto da Silvio Berlusconi.
Paolo Colzani
(ha collaborato Cristina Marzorati)