Brugherio, sul molestatore del buspendeva una condanna per rapina

Era un latitante il 33enne che i carabinieri di Brugherio hanno fermato con l'accusa di aver molestato sessualmente una minorenne sul pullman di linea da Cologno. La notizia è stata scoperta solo qualche giorno dopo il fermo.
Brugherio: difende una barista,un lissonese finisce all’ospedale

Brugherio – Era un latitante il 33enne che i carabinieri di Brugherio hanno fermato con l’accusa di aver molestato sessualmente una minorenne sul pullman di linea da Cologno. La notizia è stata scoperta solo qualche giorno dopo il fermo e ha confermato ulteriormente la necessità della custodia cautelare richiesta dall’Arma e predisposta dall’autorità giudiziaria. Il maniaco, oltre ad essere pregiudicato, era anche stato condannato a 4 anni di pena detentiva per rapina, ma si era sottratto alla condanna scomparendo dalla circolazione e vivendo ai margini della società, senza una dimora stabile. Sembra che dormisse un po’ qua e un po’ là e che fosse una conoscenza della Caritas di Milano che però non ne aveva notizie da circa tre anni.

Passava le sue notti talvolta in auto e rintracciarlo, per le forze dell’ordine che si occuparono dei suoi precedenti, non fu possibile. Fino a quando non ha ceduto alla sua debolezza, usando violenza su una 16enne che abita in città e che utilizza quotidianamente i mezzi pubblici per recarsi a scuola nel capoluogo lombardo. La notizia è della settimana scorsa e ha destato l’inquietudine di tante famiglie, sebbene fortunatamente i militari locali siano intervenuti con efficacia assicurando il molestatore alla giustizia. Il 31enne aveva avvicinato la ragazza sul pullman che porta dalla stazione metropolitana di Cologno Monzese a Brugherio un paio di volte. L’aveva toccata e costretta a toccarlo proprio a bordo del bus, nell’indifferenza di altri passeggeri, e l’aveva anche seguita all’interno di un bar dove la minore si era rifugiata, fissandola minacciosamente e dandole appuntamento al giorno seguente.

Terrorizzata, la giovane aveva raccontato tutto ai genitori che si erano recati immediatamente dai carabinieri. Da qui l’organizzazione della trappola. Una squadra di cinque uomini in abiti civili, compreso il comandante Giuseppe Borrelli e il vice Paolo Simula, aveva finto di appartenere alla nutrita popolazione dei pendolari ed era salita sul mezzo, facendosi indicare dalla vittima il suo carnefice e bloccandolo. Ora lui si trova in carcere a Monza in attesa di giudizio e, grazie al fermo richiesto dai carabinieri per la violenza sessuale, sconterà anche la pena di 4 anni per rapina. Quest’ultimo reato, commesso a Milano, pare risalga al 1998 e sia passato in giudicato solo nel 2006, quando il 31enne era già senza fissa dimora. Nel suo curriculum però c’è anche un precedente per ricettazione che risalirebbe al 2007.
Valeria Pinoia