Brugherio – Un tentativo di furto che si è trasformato in una drammatica rapina. È successo venerdì scorso in via Pietro Nenni nella casa della famiglia Giarrusso. Verso le 17 infatti una banda di malviventi si è introdotta in uno dei condomini della via al civico 19/b. Lo stabile conta in totale dodici famiglie. L’ipotesi più accreditata è che i ladri siano entrati dal portone d’ingresso forzandone la debole serratura.
Raggiunta la porta della famiglia Giarrusso, posta al secondo piano del palazzo in un angolo cieco della tromba delle scale, i criminali hanno forzato le serrature riuscendo ad aprirsi un varco verso il proprio obiettivo. Stando alle ricostruzioni dei residenti, il capofamiglia, Leonardo Giarrusso, sarebbe rincasato verso le 17.30, proprio mentre i ladri erano all’opera. «Appena sono sceso dall’ascensore – ha detto nei giorni scorsi lo stesso Leonardo – mi sono accorto che le serrature della porta d’ingresso della mia abitazione erano state completamente divelte. Ho deciso di entrare comunque nella mia abitazione e lì ho vissuto i dieci minuti più lunghi della mia vita».
Infatti Leonardo Giarrusso ha visto due uomini nel soggiorno intenti a rovistare tra i suoi effetti personali. Giarrusso però non sapeva che dietro la porta appena aperta si nascondeva un terzo uomo, nei pressi della cucina: «Costui – ha aggiunto il brugherese – appena mi ha visto entrare mi è balzato alle spalle immobilizzandomi e sbattendomi a terra. Poi anche gli altri due si sono scaraventati su di me e mi hanno trattenuto in corridoio». In quel momento è iniziato un vero e proprio interrogatorio: «Prima mi sono saliti sulle ginocchia e poi con un cacciavite puntato sull’addome mi hanno intimato di rivelare il codice della cassaforte».
Cosa che però non è stata fatta. Giarrusso invece ha finto di svenire per fare in modo che i banditi lo liberassero. In quel momento allora i malviventi hanno iniziato, con una mazza, a rompere il muro dove la cassaforte era incastrata. E non appena sono riusciti nel loro intento, ovvero quello di asportare l’intera cassaforte, hanno lasciato l’appartamento dei Giarrusso. Con l’ingombrante malloppo in mano e i calcinacci ancora in giro, i tre ladri sono scesi di corsa per le scale e si sono diretti verso piazza Togliatti, là dove c’era un complice ad attenderli su un’auto bianca in sosta. Dopo aver rincorso i tre, il brugherese ha chiamato i carabinieri che si sono recati immediatamente sul posto per raccogliere le testimonianze e avviare le ricerche della banda.
Lorenzo Merignati