Brugherio dice addio a DecathlonMaxiprogetto cancellato dal pgt

Addio alla Decathlon. Almeno fino a quando il commissario resterà a Brugherio. E' stato deliberato lo stralcio dal Piano di governo del territorio dell'intero capitolo che avrebbe voluto l'insediamento in via dei Mille del colosso sportivo francese.
Brugherio dice addio a DecathlonMaxiprogetto cancellato dal pgt

Brugherio – Addio alla Decathlon. Almeno fino a quando il commissario resterà a Brugherio. L’emissaria della prefettura Carmen Nuzzi ha infatti deliberato lo stralcio dal Piano di governo del territorio in adozione per luglio dell’intero capitolo Decathlon, con conseguente mantenimento del perimetro originario del Parco Est delle Cave. È una notizia che ancora una volta spacca in due l’opinione pubblica brugherese su una questione tremendamente sofferta: l’insediamento in via dei Mille di una sede italiana del colosso sportivo francese, con uffici, punto vendita e un Parco della forma attrezzato e aperto al pubblico.

La situazione – Il procedimento per il Pgt è ripreso proprio nei giorni scorsi. La fase di consultazione con le parti economiche e sociali è stata avviata e il 19 giugno si è tenuta la terza conferenza sulla Valutazione ambientale strategica del piano (Vas). Qui, l’architetto progettista ha chiarito il quadro e spiegato senza mezzi termini l’indicazione del prefetto, ovvero «lo stralcio totale del progetto Decathlon e la perimetrazione originaria del parco». Tra le spiegazioni addotte c’è stato l’allineamento alla posizione della provincia di Monza che sulla questione aveva espresso formalmente le sue contrarietà.
Per il resto il documento di piano non si discosta molto da quello progettato dalla giunta Ronchi. Anzi, per essere precisi, da quello progettato dall’assessore pidiellino Enzo Imperato (salvo che per la parte della perequazione).

La versione successiva, modificata dalla Lega e da parte del Pdl e fonte delle dimissioni di Imperato stesso, sembra non sia stata neanche presa in considerazione. Lo stralcio del progetto Decathlon è uno smacco per l’ex sindaco Maurizio Ronchi: «È l’effetto della politica ipocrita brugherese e dei finti ambientalisti opportunisti – ha tuonato – tra cui i residenti di Cascina Sant’Ambrogio sul cui progetto di ristrutturazione sto peraltro compiendo delle verifiche». E ancora: «Questa è una sconfitta per la città, una perdita di posti di lavori, di investimenti per Brugherio e di un intervento che ci avrebbe dato lustro. Chi oggi gioisce, gioisce per questo fallimento di cui il Pdl dovrà assumersi la responsabilità, per aver fatto cadere la maggioranza ».

Contenti e Il Sole – Chi canta vittoria per lo stralcio del progetto Decathlon dal Pgt sono gli ambientalisti, i residenti della Cascina Sant’Ambrogio, i componenti del comitato sorto per dire “no” all’operazione e l’Idv. Proprio il partito dei dipietristi in settimana ha pubblicato un intervento dai toni entusiastici sul blog ufficiale.
Poco interesse per la politica locale lo nutre invece il Sole 24 ore che però in settimana ha pubblicato un articolo sull’uscita di scena del colosso francese. Il servizio, uscito mercoledì, riferisce le parole dell’amministratore delegato del marchio che, a questo punto, dopo otto anni di inutile attesa, dice addio a Brugherio e cerca altri comuni disponibili ad ospitare il maxi progetto. L’indecisione di chi deve decidere sembra la causa individuata per il fallimento della trattativa.
“Noi non pensiamo – chiude la redazione – che tutta l’Italia sia burocrazia e inefficienza. Siamo certi che molti Comuni davanti a un’opportunità del genere saprebbero essere efficienti, rapidi, lungimiranti. Si facciano avanti. Noi ne daremo conto”.
Valeria Pinoia