Bovisio, senza gli alimenti Caritascinquanta famiglie non mangiano

Una lista di cinquanta famiglie che ogni mese riceve la spesa a domicilio, a cui però se ne aggiungono altre 141 che periodicamente usufruiscono di altri aiuti. E' davvero fondamentale l'attività che svolge la Caritas parrocchiale bovisina.
Bovisio, senza gli alimenti Caritascinquanta famiglie non mangiano

Bovisio Masciago – Una lista di 50 famiglie che ogni mese riceve la spesa a domicilio, a cui però se ne aggiungono altre 141 che periodicamente usufruiscono di altri aiuti. E’ davvero fondamentale l’attività che svolge la Caritas parrocchiale per dare una mano al numero crescente di persone che si trova in difficoltà. Lo sportello di piazza Anselmo IV, che dopo la pausa natalizia riaprirà nella mattinata di lunedì e al giovedì pomeriggio, non chiude le porte in faccia a nessuno anche se solo in rarissimi casi viene erogato un contributo di natura economica.

“Il nostro concetto- spiega Roberto Macelloni, uno dei venti volontari che aiuta le suore a portare avanti l’attività di solidarietà- è quello di aiutare gli altri, conoscendoli a fondo e standogli vicino. Seguiamo stabilmente 50 famiglie in condizioni critiche, alle quale mensilmente noi volontari portiamo la spesa che riceviamo attraverso il banco alimentare. E’ fondamentale andare a casa delle persone per capire se si sta aiutando chi ha realmente bisogno”.

Proprio per non correre il rischio di disperdere preziose risorse infatti non vengono distribuiti aiuti a pioggia ma si punta tutto su interventi mirati. “Nella nostra sede – continua Macelloni – avviene un primo approccio conoscitivo e viene compilato un report sulla persona e sulla sua storia. Cerchiamo di capire se c’è una rete amicale che può aiutare in qualche modo e se il suo bisogno è reale, poi andiamo a trovarla a casa per toccare con mano la sua situazione. Ci troviamo di fronte i casi più disperati e disparati”.

Se fino ad un paio di anni fa il 90% di chi si rivolgeva alla Caritas erano stranieri in cerca di lavoro, oggi le cose sono cambiate. I numeri dei poveri sono in continua crescita e adesso il 50% delle persone che vengono seguite sono italiani che magari hanno perso il lavoro o che, dopo essersi separati dalla moglie, con il pagamento degli alimenti non riescono più ad arrivare a fine mese. Nonostante l’aumento di utenti, il gruppo di solidarietà, che opera in rete con il Comune e l’associazione san Vincenzo, deve far fronte alla riduzione di generi alimentari che la Comunità europea eroga attraverso il banco alimentare.

“E’ un problema – spiega suor Anita Ballabio – perché mentre per il vestiario, che non neghiamo mai a nessuno, c’è un ricircolo continuo, per gli alimenti non è così. Organizzeremo delle raccolte specifiche di un particolare genere alimentare e andremo ad aumentare le adozioni a vicinanza, raccolte fondi che servono a sostenere una particolare situazione critica di Bovisio”.
Fabio Cavallari