Bonifica dell’Ilva di ConiglianoSevesino indagato a Genova

Seveso – Rientra anche un sevesino nella maxindagine condotta dalla procura di Genova e dai finanzieri del comando provinciale in merito alla bonifica delle ex acciaierie di Conigliano. Roberto Raineri, residente a Baruccana, deve rispondere insieme ad altre undici persone di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. I fatti, almeno secondo gli inquirenti, partono da una serie di indagini per la demolizione e bonifica dell’ex Ilva di Conigliano.

La vicenda – Siamo nel 2007, allora responsabile era la società pubblica «Genova Sviluppo», che aveva affidato ad alcune imprese specializzate il compito di effettuare l’intervento di smaltimento e abbattimento rispettando la normativa. Sin qui nulla di strano. Secondo gli inquirenti il reato scatta quando le aziende si sarebbero organizzate per garantirsi la partecipazione in importanti lavori, vincendo direttamente gli appalti, grazie anche al sistema del subappalto. La cosa però si complica, perché queste non soltanto avrebbero avuto una corsia preferenziale nei lavori, ma alla base non avrebbero nemmeno avuto i requisiti per effettuare i diversi interventi. Tanto per fare un esempio sembra che semplici aziende di autotrasporto, partecipassero alle gare per la demolizione di aree industriali, oltretutto vincendo.

La difesa – Nel registro degli indagati è stato inserito anche Roberto Raineri avvocato di Baruccana. In settimana lo abbiamo raggiunto telefonicamente, per cercare di capire direttamente da lui le basi del suo coinvolgimento e soprattutto per raccogliere la sua versione dei fatti. Raineri ha delegato il suo avvocato, che a ruota ha replicato con un ermetico «no-comment». Raineri preferisce che la vicenda giudiziaria abbia il suo seguito e al momento non intende rilasciare dichiarazioni sulla maxinchiesta partita da Genova.
Cri.Marz.