Besanino, tagliate corse e convogliI pendolari: è una vera indecenza

Da lunedì viaggia un treno ogni ora, anziché uno ogni mezz'ora. I convogli in composizione da 210 posti, anziché da 400. La mattina, sul Besanino che va a Milano, la gente è già in piedi alla stazione di Triuggio.
Besanino, tagliate corse e convogliI pendolari: è una vera indecenza

Triuggio – Il telefonino di Alberto Viganò, il portavoce del Comitato pendolari del Besanino, è bollente. La sua casella di posta elettronica è tempestata di mail di pendolari. Tutti, neanche a dirlo, furiosi per l’introduzione dell’orario ridotto e, soprattutto, per lo scarso numero delle carrozze, che trasformano i viaggi nelle ore di punta in odissee. Da lunedì, sulla linea, viaggia un treno ogni ora, anziché uno ogni mezz’ora. E, come se non bastasse, i convogli sono in composizione singola da duecentodieci posti a sedere, anziché in doppia da quattrocento.

Risultato? La mattina, sul Besanino che va a Milano, la gente è già in piedi alla stazione di Triuggio. Per fortuna che il Lecco – Milano via Besana è dotato di aria condizionata. Magra consolazione, però, per chi deve starci mezz’ora nei corridoi stipati. Le lamentele si rincorrono sulla pagina Facebook dedicata al Pendolino della Brianza. Cristina mostra grande ironia e scrive: «Mi unisco al coro delle lamentele contro l’orario ridotto. Ridotto in tutti i sensi: dimezzano i treni e son lunghi la metà. Probabilmente pensano che i brianzoli ad agosto si riducono ad un quarto delle loro dimensioni usuali. Chiunque volesse dimagrire alla svelta, venga, venga qui in Brianza che c’è pure l’aria buona.

E, a questo punto, trovo perlomeno discriminante il fatto che, in due stazioni che distano geograficamente non più di dieci chilometri, come Arcore e Triuggio, ci siano, tra le dieci e le due del pomeriggio, in totale dodici (ad Arcore) e tre (a Triuggio) treni per andare a Milano. Invece nelle ore di punta a Triuggio si arriva ad averne addirittura uno ogni ora: che lusso! Come mai? In Brianza orientale si dimagrisce meno? Verso l’Adda la gente non rimpicciolisce, sul Lambro invece sì? Mi avevano detto che il Lambro è inquinato, ma non pensavo potesse avere effetti così macroscopici». Propone Stefano: «Nonostante tutto stia girando nel peggiore dei modi, i prezzi degli abbonamenti rimangono stabili e a prezzo pieno. Vista la logica di Trenord, potremmo anche noi dimezzare i chilometri di percorrenza».

Aggiunge Stefano: «Non solo orario ridotto, anche composizione ridotta», e Lorenzo commenta: «Una schifezza assurda. Da domani, automobile. Non posso certo arrivare morto in ufficio. Per me é giusto che anche chi lavora in Trenord faccia le ferie. Solo che se anche la mia azienda fa due settimane di chiusura, i servizi sono garantiti comunque, qui invece il servizio é da carro bestiame». Lunedì mattina c’è chi ha postato sulla pagina del gruppo una foto di pendolari accalcati uno all’altro e ha scritto: «Questa è la magnifica situazione del treno che parte da Biassono verso Milano alle 8.09, dopo la sospensione del treno delle 7.43. Da domani stop al treno, vado in auto, almeno sto comodo e non do soldi a questi farabutti». E ancora: «Indecente. Che logica ci può mai essere nel togliere un treno che arriva a Milano alle 8.30 per lasciare uno che arriva venti minuti dopo? Io che lavoro a due fermate di metro da Garibaldi arriverei a timbrare rosso».

Pronto a segnalare la situazione a Trenord, Alberto Viganò, che commenta: «Un treno ogni ora, invece di uno ogni mezz’ora, la prima settimana di agosto, è una follia. E’ la solita storia, di ogni estate, ma è ora di dire basta. Va bene la turnazione del personale, va bene l’esigenza di fare manutenzione al materiale rotabile, capisco le necessità, ma come avevo fatto presente al tavolo convocato in Regione alcune settimane fa, la gente che lavora c’è anche ad agosto. Il mondo non finisce con la chiusura delle scuole e la gente non va tutta al mare con lo scattare del 1 agosto. Non ci sono più la Breda e la Pirelli, siamo nell’epoca del terziario i servizi non si fermano. Ho ricevuto lamentele su lamentele e dal 20 agosto, dopo le due settimane centrali in cui un calo dei pendolari è plausibile, temo si ripeta lo stesso scenario di questi primi giorni del mese».
Alessandra Botto Rossa