Bburago, risarcimento milionarioSei rinvii a giudizio per il crac

Tre patteggiamenti e sei rinvii a giudizio per il crac della Bburago, la storica azienda produttrice di macchinine, nota in tutto il mondo, fallita nel 2005 prima di passare in mano ai cinesi.
Bburago, risarcimento milionarioSei rinvii a giudizio per il crac

Burago Molgora – Tre patteggiamenti e sei rinvii a giudizio per il crac della Bburago, la storica azienda produttrice di macchinine, nota in tutto il mondo, fallita nel 2005 prima di passare in mano ai cinesi. Tra le condanne pronunciate giovedì dal gup Claudio Tranquillo, del tribunale di Monza, spicca quella a due anni e dieci mesi di Luigi Perego, ex presidente del collegio sindacale, arrestato nel marzo 2006 per bancarotta documentale assieme a Marco Besana, figlio dello storico fondatore, il cavalier Mario, nel frattempo deceduto.

Se la posizione di Besana, nel frattempo, è stata stralciata, Perego, secondo quanto si apprende da palazzo di giustizia, ha versato un maxirisarcimento pari ad un milione di euro a favore della curatela fallimentare del tribunale di Monza. Nei bilanci della Bburago, gli inquirenti della procura brianzola (le indagini erano state coordinate dal pm Walter Mapelli) avevano scoperto un buco da 100 milioni di euro. Secondo l’accusa, Besana e Perego, attraverso un complesso giro di fatture false tra la Bemafin, la finanziaria del gruppo, e la controllata Bburago, avrebbero aggiustato i bilanci dal 2001 al 2005 allo scopo di nascondere le perdite e il reale dissesto finanziario che negli anni stava erodendo la solidità del gruppo.

A vario titolo erano finite nell’inchiesta almeno dieci persone, tra consulenti esterni ed altri personaggi. L’ordinanza restrittiva ed il successivo blitz della Guardia di Finanza, erano state motivate con il pericolo di inquinamento delle prove. Dalle perquisizioni effettuate negli uffici degli indagati, erano stati trovati alcuni documenti compromettenti. Strappata a pezzi dentro un cestino, c’era una nota confidenziale che spiegava le indicazioni da dare ai contabili. In un’altra occasione, invece, venne intercettato fuori dalla sede di Burago un uomo di fiducia dell’azienda mentre stava trasportando in una valigetta le agende di Marco Besana.

Dopo il fallimento, a fine novembre 2005 la Bburago era passata ai cinesi della Maisto, una corporation da 700 milioni di euro di fatturato, che per 12 milioni acquisì all’asta il marchio che in 30 anni aveva fatto la felicità di bambini, collezionisti ed appassionati di tutto il mondo. Dalla vicenda, era nata anche l’indagine sul «tesoretto» dell’avvocato Gian Pietro Rausse, il professionista milanese arrestato dopo la denuncia resa praticamente in punto di morte dal cavalier Besana. Rausse, era riuscito a mettere all’estero milioni di euro di facoltosi brianzoli; tra questi anche 6 milioni della Bburago.
Federico Berni