Vimercate – Un caffè a casa di un amico, poi sola in quella casa con l’altro uomo. Che presto si è trasformato in un orco: l’ha violentata. Questo il racconto di una badante ucraina di 26 anni, che la notte del 4 marzo si è presentata alla caserma dei carabinieri di Vimercate per denunciare un rumeno 19enne. E l’ha fatto nonostante non avesse il permesso di soggiorno. In un pianto liberatorio.
Il giorno dopo i militari di Vimercate sono arrivati in via Pellizzari, al 27, e lì hanno fermato M.J.A., 19enne di Calina, con l’accusa di violenza: il fermo è stato convalidato poi dal giudice e l’uomo, ora, si trova in carcere a Monza. I fatti risalgono al 3 marzo, quando la donna e un altro ragazzo rumeno si è incontrata in piazza Marconi con altri amici. Lì il contatto con il terzo uomo, ora accusato di stupro. Una passeggiata in tre, poi una tappa a casa, per bere un caffè. Nell’appartamento il primo ragazzo si è presto congedato dagli altri, per andare a comprare le sigarette. Tanto è bastato al 19enne per aggredire la donna, che per paura delle violenza e delle botte, ha ceduto all’uomo.
Non ha resistito. Una volta tornata a casa si è lavata, poi è uscita di nuovo per presentarsi dai militari e denunciare i fatti, intorno alle 2 di notte. I carabinieri hanno accompagnato l’ucraina alla clinica Mangiagalli e all’alba hanno fatto tutte le verifiche, individuando casa e uomini. Il 19enne, in Italia da due mesi circa e nullafacente, è stato fermato.