Monza – L’inchiesta monzese sulla gestione dell’Autodromo comincia a produrre effetti sulla dirigenza. Ora, infatti, dopo i guai giudiziari che li coinvolgono, sia Giorgio Beghella Bartoli che Enrico Ferrari, direttore tecnico e direttore generale dell’Autodromo, sono finiti anche nel mirino di Sias, la società che gestisce le attività dell’Autodromo nazionale di Monza per conto dell’Automobile Club di Milano.
Se il primo è stato raggiunto da un provvedimento di sospensione, il secondo rischierebbe addirittura il posto. Pugno duro, insomma, da parte del presidente del consiglio d’amministrazione di Sias Paolo Guaitamacchi, visto martedì mattina negli uffici del pm Walter Mapelli, al palazzo di giustizia di piazza Garibaldi.
Guaitamacchi è l’autore dell’esposto dal quale è nata l’inchiesta della Procura con un indagato sulla presunta mancanza di sicurezza durante la gara della Superbike e un’altra sulla gestione dell’impianto con sette indagati tra i quali Beghella Bartoli e Ferrari per reati fiscali, biglietti venduti in nero, fornitori scelti senza selezione.
Federico Berni