Artigianelli, scoperte reliquie Un anno di studio, ora il libro

Artigianelli, scoperte reliquie Un anno di studio, ora il libro

Monza – L’emozione è la stessa che accompagna gli archeologi a ogni nuova scoperta. E in effetti Clelia Farina, ex docente di latino e greco al liceo Frisi con un’esperienza in materia di scavi archeologici, non poteva credere ai suoi occhi quando ha ritrovato nella chiesa degli Artigianelli un sacco colmo di vecchie reliquie. Un centinaio quelle accumulate alla rinfusa, nascoste da chissà quando dentro a un mobiletto nella nicchia laterale dell’abside.

La scoperta – Una scoperta casuale, nata dal desiderio di saperne di più e di studiare una chiesa alla quale Clelia e la sua famiglia sono sempre state legate. «Avevo già pensato di avviare un’indagine sugli affreschi e le vetrate della chiesa, ma alla luce del ritrovamento ho deviato il corso degli studi», racconta. Accanto a lei da subito c’è stato il figlio, Luigi Colombo, ricercatore e docente al Politecnico. Un vero tesoro nascosto quello emerso: un centinaio le reliquie, quasi tutte databili tra il tardo Settecento e i primi del Novecento, manufatti artigianali dal gusto barocco, frutto probabilmente, per quanto riguarda le più recenti, del lavoro degli allievi dell’istituto d’arte che era attivo presso i padri Pavoniani.

Gli studi – Ci è voluto un anno di studi intensi e ricerche approfondite per cercare di ritracciare la storia di alcuni di questi piccoli gioielli di fede e di arte. E proprio dal desiderio di catalogare con rigore e precisione le reliquie è nata l’idea, condivisa con i superiori della congregazione, di un libro, scritto a quattro mani da madre e figlio: “Le reliquie della chiesa della Santissima Trinità in Monza”. «Questo volume vuole essere un piccolo e semplice compagno di viaggio all’interno del mondo delle reliquie della nostra chiesa, per rispondere a qualche generale interrogativo, per conoscere un po’ più da vicino i nostri santi, così da poterli pregare con maggiore fede», scrive l’autrice nella premessa. A fare da corredo all’opera le immagini realizzate da Manfredo Guilizzoni, anche lui ricercatore e docente al Politecnico. San Carlo Borromeo, san Gregorio, sant’Ambrogio, san Leone Magno, sant’Agostino, sant’Amanzio, il cui corpo è conservato proprio sull’altare della chiesa e molti altri ancora: dietro a ogni frammento, a ogni singola teca c’è una storia di fede e devozione. «Ora che il nostro lavoro di catalogazione è terminato è un peccato che le reliquie restino in cassaforte, sarebbe opportuno ricavare uno spazio espositivo che sia cultuale e culturale, per dare visibilità a questi manufatti», aggiunge Luigi Colombo.

Libro – Sarà presentato venerdì 17 dicembre, alle 18 all’interno della libreria Ancora di via Pavoni, il libro “Le reliquie della chiesa della Santissima Trinità di Monza”, scritto da Clelia Farina e Luigi Colombo, con la collaborazione di Pier Franco Bertazzini. All’evento, oltre agli autori, parteciperanno anche padre Battista Magoni, superiore provinciale della congregazione dei figli di Maria Immacolata (Pavoniani) e l’assessore alla Cultura, Alfonso Di Lio. Sarà presentato al pubblico il lavoro che raccoglie un anno di studi e ricerche, nato in seguito al ritrovamento casuale di oltre cento reliquie, nascoste nella chiesa degli Artigianelli. I proventi delle vendite del libro serviranno a finanziare le opere educative promosse dai padri Pavoniani, e le missioni che la congregazione ha aperto in tutto il mondo.

Sarah Valtolina