Art Spiegelman, re della grafica

Art Spiegelman, re della grafica

Nato a Stoccolma il 15 febbraio 1948 da genitori ebrei-polacchi, che di lì a poco si sarebbero trasferiti negli Usa, Art Spiegelman è un autore di fumetti statunitense. A sedici anni inizia a disegnare e dopo avere terminato gli studi in Arte e Filosofia presso l’Harpur College, collabora con diversi periodici e riviste disegnando vignette e illustrazioni per il New York Times, Playboy, e Village Voice. Spiegelman è codirettore della prestigiosa rivista di fumetti e grafica Raw, di cui è stato uno dei fondatori insieme alla moglie Francoise Mouly, ed è tra gli artisti che hanno compilato e illustrato graficamente i lemmi del «Futuro dizionario d’America» (The Future Dictionary of America, pubblicato da McSweeney’s nel 2005).

Proprio su Raw pubblica a puntate tra il 1980 ed il 1991 Maus, composto da due parti: «Mio padre sanguina storia» (sei capitoli) e «E qui cominciano i miei guai» (cinque capitoli), che sono stati riuniti in un volume rispettivamente nel 1986 e nel 1991. Maus è valso a Spiegelman riconoscimenti come la borsa di studio Guggenheim, la candidatura al National Book Critics Circle Award, il Premio Yellow Kid di Lucca (1982) e lo Special Award del premio Pulitzer (1992). In Italia le sue storie sono pubblicate dal settimanale «Internazionale». Dopo circa dieci anni di assenza, nel 2004 Spiegelman pubblica «L’ombra delle Torri», graphic novel ispirata alla tragedia causata dagli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 a New York, che Spiegelman racconta come un vero e proprio diario di immagini che descrivono quel giorno e che l’autore, abitando a pochi isolati da Ground Zero, ha vissuto in prima persona.