Arcore rinnova il gemellaggio con Corinaldo, nel ricordo di Alfonso Casati

Il sindaco Maurizio Bono si è recato nel marchigiano, per partecipare alla cerimonia dedicata al militare, rampollo di una famiglia nobile, caduto in battaglia il 6 agosto 1944
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Un’immagine dell’omaggio al cippo

Si è rinnovato il gemellaggio tra le città di Arcore e Corinaldo nel ricordo di Alfonso Casati, a ottantuno anni dalla sua morte. Il 10 agosto, come da tradizione, il sindaco di Arcore, Maurizio Bono, ha raggiunto Corinaldo per partecipare alla cerimonia che ricorda i caduti per la liberazione. Era il 6 agosto 1944 quando Casati, arruolato a maggio di quell’anno come volontario del Corpo italiano di liberazione e assegnato al I Battaglione speciale dei granatieri, cadde insieme ad altri compagni colpito a morte da un mortaio tedesco mentre cercavano di conquistare Belvedere Ostrense e Corinaldo. In quegli stessi giorni Alessandro Casati, padre di Alfonso, erede di una nobile famiglia milanese, ricopriva l’incarico di ministro della guerra nel secondo governo presieduto da Ivanoe Bonomi, dopo l’armistizio dell’anno precedente.

Arcore: l’intervento del sindaco Maurizio Bono

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I sindaci delle due comunità interessate: Maurizio Bono e Gianni Aloisi

«Quello con Corinaldo è un gemellaggio che si fa sempre più profondo -ha detto il sindaco Bono durante la celebrazione che si è svolta davanti al cippo che a Corinaldo ricorda il sacrificio di Casati e dei suoi uomini-. Per noi arcoresi Corinaldo non è solo il nome di un paese ma fa parte della nostra storia e partecipare ogni anno a questo momento di commemorazione e ricordo serve a mantenere viva la testimonianza di quegli eroi e a rafforzare i valori del nostro gemellaggio».

Arcore: i resti di Alfonso Casati riposano a Soncino

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L’omaggio floreale dei primi cittadini al cippo commemorativo

Anche le scuole delle due città sono da tempo impegnate nello studio reciproco di quell’evento bellico che portò alla liberazione della cittadina marchigiana, e nell’approfondimento della figura di Alfonso Casati. I resti mortali di Casati furono traslati da Jesi nel 1946 e tumulati nel mausoleo della famiglia Casati Stampa di Soncino, nel cimitero di Muggiò. Alfonso, giovane amante dello sport e della natura, trascorse diversi anni ad Arcore, a Villa San Martino, dimora della famiglia. Nelle sue lettere sono ricordate le battute di caccia nei boschi di Bernate e Velate e la passione per il calcio.

Arcore: un ricordo ancora vivo nella comunità

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Un momento della commemorazione

In sua memoria il padre Alessandro, dopo la morte del figlio in battaglia, concesse alla parrocchia di Arcore un lascito per l’istituzione di una società sportiva che ne avrebbe dovuto conservare il nome nel tempo. Nel 1946 nacque l’Unione sportiva Alfonso Casati, punto di riferimento per generazioni di arcoresi, diventata nel 2000 l’Unione sportiva Alfonso Casati calcio Arcore dopo la fusione con l’Associazione calcio Arcore. L’Università degli Studi di Milano gli ha conferito nel 1946 la laurea honoris causa alla memoria.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.