Arcore, la polizia protesta ancoraBerlusconi esce e parla agli agenti

Sindacati di polizia a villa San Martino per manifestare contro i tagli alle forze dell'ordine. Berlusconi esce e cerca di tranquillizzare: «Cercheremo di trovare i fondi, ho già parlato con Maroni».
Arcore, la polizia protesta ancoraBerlusconi esce e parla agli agenti

Arcore – I sindacati di polizia sono tornati a manifestare davanti a villa San Martino e, questa volta, con un messaggio inequivocabile: “Berlusconi dimettiti” stampato a caratteri cubitali su uno striscione esposto a pochi passi dai cancelli. Sarà per questo che il premier, intorno alle 11, è uscito dalla sua residenza e ha pronunciate qualche parola di rassicurazione sui fondi da destinare alle forze di polizia. “In questo periodo ho avuto qualche problema –ha detto, circondato dalle guardie del corpo e dai carabinieri di guardia- ma ho già parlato con il ministro Maroni e vi garantisco che ci metteremo a ragionare per trovare i fondi”.

Qualche fischio, qualche stretta di mano, una battuta di spirito e poi il premier ha fatto ritorno a villa San Martino, lasciando a qualcuno qualche speranza e a qualcun altro un po’ di scetticismo. “Vogliamo i fatti” ha gridato un gruppetto di manifestanti. Un centinaio di rappresentanti della Polizia si erano presentati in mattinata ad Arcore, muniti di striscioni, bandiere e delle ormai note sagome con l’agente trafitto alle spalle da un pugnale. Le rivendicazioni erano le stesse espresse nelle due mattinate di manifestazioni dei mesi scorsi: stop ai tagli sul capitolo sicurezza. Claudio Giardullo, segretario generale Silp Cgil, spiegava: “siamo venuti qui perché Berlusconi aveva promesso la tutela della specificità della nostra funzione” rispetto ai tagli che sono invece stati predisposti.
Valeria Pinoia