Arcore: Bambini “cotti” alla scuola dell’infanzia di Via Mantegna

Quando un bambino è molto stanco, esausto, diciamo che è "cotto" o "bollito"; ma nella scuola dell'infanzia di via Mantegna ad Arcore questo è più

Quando un bambino è molto stanco, esausto, diciamo che è “cotto” o “bollito”; ma nella scuola dell’infanzia di via Mantegna ad Arcore questo è più che un modo di dire: la scuola infatti ha una struttura avvenieristica (si fa per dire) con le pareti in vetro, il che implica che d’estate si trasforma in una serra dal caldo opprimente. Anche il giardino, dotato di piante troppo giovani per offrire un’ombreggiatura sufficiente per tutti e del resto privo di qualsiasi arredo, non consente di trovare alcun sollievo. Le maestre sono molto brave e fanno tutto quello che possono per garantire ai bambini un ambiente confortevole, attività adeguate è tutto quanto è in loro potere per favorire il benessere dei piccoli (per quanto sappiamo come il caldo tolga le forze e renda difficile lavorare con l’entusiasmo necessario e ricordiamo che la frequenza delle scuole dell’infanzia comprende l’intero mese di giugno) ma la gestione della struttura è di competenza dell’amministrazione comunale. In realtà c’è un progetto che prevede l’installazione di tende ombreggianti da montare sulle pareti esterne, per impedire al sole di picchiare sui vetri, ma pare che questo giaccia esanime (sarà svenuto per il caldo anch’esso?) dimenticato su qualche scrivania. Le amministrazioni comunali di recente hanno preso la piacevole abitudine di informare i cittadini delle opere in corso e in progetto: naturalmente Arcore non è da meno. Ma nell’ultimo numero di “Arcore per te”, in cui sono riportati i progetti da eseguire nel biennio 2010-2011, non c’è traccia di quest’intervento necessario per risolvere un disagio, inutile ribadirlo, molto gravoso.Chiudo con una provocazione: sarebbe interessante se gli uffici dell’amministrazione comunale si spostassero per un giorno presso i locali della scuola di via Mantegna; forse che, senza il sollievo dell’aria condizionata e dopo aver trascorso una giornata a lavorare in mutande e canottiera (come i nostri bambini), questo progetto, da lettera morta, prenda vita sui muri della scuola dell’infanzia?