Meda – Antonio Asnaghi, lo scultore amante della montagna è tragicamente scomparso venerdì pomeriggio, in Valsassina, sulla Grigna settentrionale. Asnaghi ha perso la vita dopo un terribile volo di oltre un centinaio di metri dalla cresta. Il medese, che si trovava in compagnia di due amici, stavano raggiungendo a piedi il rifugio Cazzaniga Merlini, quando si è staccata una lastra di ghiaccio su cui stavano camminando.
Due dei tre escursionisti sono caduti ma, mentre uno è riuscito ad ancorarsi, Asnaghi è scivolato prima per una ventina di metri e poi ha compiuto un terribile salto di un centinaio di metri. Lo scultore è finito in un pendio di neve sottostante: non è morto sul colpo e sul posto è intervenuto l’elicottero del 118 ma il medico, una volta raggiunto il luogo, non ha potuto fare nulla per salvargli la vita. Dopo la caduta, gli altri due amici hanno subito lanciato l’allarme al Soccorso Alpino della XIX Delegazione lariana. L’opera di soccorso ha permesso di recuperare gli escursionisti mentre per spostare il corpo del medese hanno dovuto attendere il nulla osta da parte del pm.
Nato a Meda nel 1951 e residente in via Cadorna dove aveva il suo laboratorio, aveva iniziato a lavorare il legno come artigiano. Si era presto però reso conto che la sua dimensione era l’arte a cui si era dedicato con tutto se stesso ottenendo anche numerosi e prestigiosi riconoscimenti. Molteplici le mostre che aveva realizzato, nel bresciano aveva allestito una sorta di museo all’interno di una miniera. Da qualche tempo, infatti, la sua ricerca era approdata anche alla riscoperta di altri materiali come ad esempio il ferro.
«Era un artista vero, sempre alla ricerca di qualcosa. Amava parlare del suo lavoro e amava la montagna – lo ricorda il cugino Felice Asnaghi – L’ultima volta che sono riuscito a parlare con lui è stato il giorno prima che partisse per l’escursione in montagna. Ci siamo intrattenuti un’oretta e abbiamo discusso anche dei problemi di Meda. Amava la montagna, lì aveva trovato la sua dimensione». Asnaghi era socio del Cai medese, ma anche dell’associazione Amici dell’Arte.
Non era sposato, lascia tre fratelli, il più grande Gianpietro anche lui pittore dilettante, la sorella Giovanna e il fratello più piccolo, Gabriele. Grande il cordoglio in paese per una persona amata a e stimata. Anche lo scorso giugno, un altro alpinista di 64 anni residente a Meda, Egidio Molteni, era precipitato nel vuoto dalla cresta Segantini, sopra Mandello del Lario. Con lui anche il nipote di 35 anni. A lanciare l’allarme e far intervenire il soccorso alpino furono escursionisti che stavano percorrendo la cresta che porta in cima alla Grignetta.