Ambientalisti chiamano l’Europa:pronta petizione per la Lombarda

Ambientalisti chiamano l’Europa:pronta petizione per la Lombarda

Villasanta – Una petizione indirizzata al Parlamento europeo perchè l’Ue approfondisca la natura dei danni ambientali causati dal sabotaggio della Lombarda Petroli rendendo pubblici i risultati e aggiornando eventualmente la normativa in materia di disastri ambientali. L’iniziativa è di questi giorni e a renderla pubblica, secondo i moderni canali di comunicazione, è una pagina del social network Facebook, intestata a un generico utente “Salva il Parco Lambro”. Dietro allo slogan c’è un lungo elenco di associazioni ambientaliste locali, e non solo, che da sempre si interessano dell’ambiente e che intorno all’increscioso episodio del 23 febbraio scorso si sono mobilitate. C’è la vimercatese Assoparchi e ci sono anche i membri del Comitato Cittadini del Fiume, nato pochi giorni dopo il disastro e ben lontano dall’abbandonare la causa, c’è il Comitato Parco Monza, l’Arcore street Festival, c’è la Federazione della Sinistra Brugherio, ma anche politici di destra come l’arcorese Claudio Chetta. Ben 139 “amici” che condividono l’interesse per l’ambiente.

L’ultima iniziativa promossa è proprio quella petizione al Parlamento europeo alla quale i vertici del gruppo si stanno dedicando in questi giorni. Lo ha confermato Pino Timpani, villasantese leader di Assoparchi Vimercatese. «Stiamo definendo con tutte le associazioni le modalità operative – ha spiegato brevemente, per non anticipare troppi dettagli – e presto l’iniziativa verrà anche pubblicizzata e illustrata approfonditamente». Il documento fa riferimento al “sabotaggio verificatosi nella notte tra il 22 e il 23 febbraio” precisando che l’estensione dei danni causati all’ambiente va ben oltre Villasanta, per interessare il fiume Lambro, il Po, la Pianura Padana.

«Uno dei più grandi casi di inquinamento di un bacino fluviale europeo» lo definiscono i promotori e poi giudicano «del tutto insufficienti le posizioni sinora espresse e rese pubbliche dalla Commissione europea». Ecco allora una richiesta in quattro punti alla quale fa seguito la griglia per la raccolta firme. “Salva il Parco Lambro” chiede innanzitutto al Parlamento europeo di impegnare la Commissione europea in un monitoraggio costante degli effetti prodotti sull’ambiente; di farsi garante che i risultati siano resi noti; di riesaminare eventualmente la legislazione Ue in materia di disastri; di impegnare la Commissione ad aprire, qualora se ne rilevino gli estremi, una procedura di infrazione contro il Governo Italiano per la carente applicazione della normativa.
Valeria Pinoia