Allevi «dimissiona» Luca Talicee passa deleghe a Elli e Meroni

Violenza sessuale e atti osceniRinvio a giudizio per Luca Talice

Monza – Da ieri Luca Talice non è più assessore alla Sicurezza e alla Protezione civile. Dario Allevi gli ha infatti revocato le deleghe e le ha assegnate, rispettivamente, a Enrico Elli e a Fabio Meroni. Il presidente della Provincia ha quindi esautorato il leghista, accusato di violenza sessuale da due militanti del Carroccio, che non pareva intenzionato a dimettersi.

«Mi ero dato un mese per decidere nella speranza che la magistratura riuscisse a far luce su questa triste vicenda – precisa Allevi – il chiarimento non è arrivato, ma il tempo è scaduto. Abbiamo detto subito che l’autosospensione di Talice, uno strumento non giuridicamente riconosciuto, sarebbe stato un provvedimento temporaneo». La revoca del mandato, precisa, è stata «maturata con la segreteria provinciale e la delegazione del Carroccio in giunta».

«Ribadisco – spiega – che il lavoro fatto dall’ex assessore è stato straordinario e ha dato risultati molto positivi». Il presidente non chiude definitivamente la porta a un suo rientro nel governo brianzolo: «Se nel medio periodo – aggiunge – sarà fatta chiarezza da ogni punto di vista Talice potrà tornare al suo posto. Lui si proclama innocente e non sta me a giudicare una storia che coinvolge la sfera privata di tre persone. Per questo rimango rispettosamente alla finestra per vedere cosa accade».

Per ora gli assessori rimangono otto, ma non è detto che non aumenteranno: «Se riusciremo a lavorare nel migliore dei modi – spiega il presidente – non ci saranno altri cambiamenti, in caso contrario i componenti della giunta potrebbero risalire a dieci». La revoca dell’incarico è considerata un passo necessario anche dalla Lega: «Nonostante Talice non abbia ricevuto alcun avviso di garanzia – premette il segretario provinciale Dionigi Canobbio – non era più opportuno prolungare l’autosospensione. Le deleghe alla sicurezza e alla polizia sono importanti e occorre rimettere in moto settori delicati».

La mossa di Allevi è accolta con soddisfazione dalla minoranza: «Abbiamo detto subito che il tempo per decidere non avrebbe dovuto essere eccessivamente lungo – dichiara il capogruppo del Pd Domenico Guerriero – ora ci auguriamo che sia fatta chiarezza in fretta». Poi muove un appunto al presidente: «Riteniamo che otto assessori siano sufficienti – chiosa – ci sembra però che le deleghe siano state distribuite secondo una lottizzazione politica e non secondo la competenza degli assessori».
Monica Bonalumi