Allarme Confesercenti sulle tasseSono troppe, via i piccoli Comuni

Secondo uno studio della Confesercenti sugli ultimi provvedimenti fiscali del governo, siamo in presenza di un ulteriore appesantimento della pressione fiscale a seguito dell'aumento (+0,6 punti) di aliquota dell'addizionale regionale all'Irpef.
Allarme Confesercenti sulle tasseSono troppe, via i piccoli Comuni

Monza – Secondo uno studio della Confesercenti sugli ultimi provvedimenti fiscali del governo, siamo in presenza di un ulteriore appesantimento della pressione fiscale a seguito dell’aumento (+0,6 punti di aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef), presentato come un “semplice” anticipo (gennaio 2013) dell’aumento già fissato (dal 2014) dalle norme sul federalismo regionale, lasciato alla “discrezionalità” delle otto Regioni in deficit sanitario.

Un intervento che, secondo Confesercenti, determinerà un aumento di prelievo dell’ordine di 1,9 miliardi, a carico dei cittadini delle otto Regioni interessate; si va ad aggiungere ad altri analoghi aumenti varati nella seconda metà del 2011. Quello (manovra “salva Italia”) che ha maggiorato di 0,33 punti l’addizionale regionale Irpef, per complessivi 2,1 miliardi). Quello (manovra di agosto) che ha consentito ai Comuni di portare al massimo l’addizionale comunale all’Irpef , per un prelievo atteso dell’ordine di 1,7 miliardi. Insomma, in pochi mesi e per effetto di queste tre misure, il gettito delle addizionali Irpef è cresciuto di quasi 6 miliardi l’anno, con un’impennata di oltre il 50% rispetto al gettito realizzato nel 2010.

Con un effetto non secondario in termini di crescita della pressione fiscale. E con implicazioni di rilievo per ogni famiglia italiana che ha subito un maggior prelievo pari in media a 210 euro oltre i 350 già pagati per le addizionali nel 2010. Secondo lo studio, l’addizionale regionale che, dopo quest’ultimo aumento, graverà sui contribuenti di Sicilia, Calabria e Molise (2,63%) sarà del 114% in più rispetto all’onere subito da trentini, friulani, veneti, valdostani e toscani (1,23%).

Secondo Confesercenti, quindi, si ripropone l’esigenza e l’urgenza di un deciso intervento di riduzione del prelievo da compensare con un chiaro e forte intervento sulla spesa pubblica, ridisegnando la presenza delle Istituzioni nel territorio con l’accorpamento dei micro-comuni e delle molte società di servizi alle dipendenze degli enti locali ed una riduzione sostanziale delle comunità montane, delle consulenze e degli ancora troppo elevati costi della politica.