Un’idea per affrontare la calura estiva? Al fresco di una grotta naturale, in un territorio tutto da scoprire, la Val Cavallina, valle prealpina incastonata tra la pianura bergamasca e il lago di Endine. Fresco a parte, in realtà la grotta «Buca del Corno» è un patrimonio naturalistico di grande pregio, che ora è reso accessibile grazie a un intervento del Pia, Progetto Integrato d’Area.
Un piano che, nell’ambito del Programma operativo competitività 2007/2013 della Regione Lombardia-Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sta contribuendo a costruire una nuova identità della Val Cavallina e dei territori di 10 comuni che ne fanno parte (Cenate Sopra, Entratico, Vigano San Martino, Grone, Spinone al Lago, Monasterolo del Castello, Bianzano, Ranzanico, Gaverina Terme, e in più Casazza, in quanto sede del Consorzio Servizi Val Cavallina) attraverso il recupero di memorie e saperi locali, la valorizzazione di beni culturali nascosti o dimenticati, la creazione di percorsi di fruizione delle risorse ambientali.
La Buca del Corno si trova nel comune di Entratico, sulle pendici esposte a nord del monte Sega, a quota 470 m sul livello del mare. Oggi è di nuovo possibile visitare la grotta in totale sicurezza accompagnati dal Gruppo volontario Guide Buca del Corno (tutti i giorni festivi fino a domenica 25 settembre 2011, dalle 14,30 alle 17,30, senza bisogno di prenotazione saranno a disposizione a turno 2 guide, costo 2,50 euro adulti e bambini fino a 12 anni 1 euro, tel. 035/942021. Nei giorni feriali invece bisogna prenotare. La visita dura circa 30 minuti.
La Buca del Corno è una delle poche grotte attrezzate in Lombardia, lunga 385 metri con un dislivello in ascesa di 36 metri è di facile fruizione con un percorso abbastanza orizzontale, quindi adatta a tutti, anche bambini e anziani. La particolarità del sito, che può capitare di visitare anche con il sindaco di Entratico, Fabio Brignoli, uno dei volontari del Gruppo Guide Buca del Corno, è che essendo una grotta relativamente giovane non offre forse lo spettacolo di stalattiti e stalagmiti di grandi dimensioni erose dal tempo, però i fenomeni geologici che ne hanno portato alla nascita sono ancora facilmente leggibili all’interno della grotta osservando, per esempio, le concrezioni sulle pareti.
Vi si accede tramite un ampio imbocco seguito da una galleria iniziale, nella quale si apre un alto vano a camino, detto ‘sala della cascata’. A circa 180 metri dall’ingresso si giunge nella sala del vortice. É la sala più grande, dalla quale dipartono due gallerie: una sopraelevata e asciutta, accessibile mediante una scaletta, e l’altra percorsa dall’acqua. La prima sfocia nella parte alta della galleria terminale e da cui si stacca lateralmente un meandro che conduce alla sala della frana, con depositi argillosi che chiudono il passaggio; la seconda giunge ai piedi di una parete verticale, in cima alla quale si apre un cunicolo (non accessibile) che immette all’esterno, alla base di un grande pozzo assorbente che rappresenta l’origine della caverna.
Il sindaco racconta anche una piccola curiosità: «Qui nella grotta vive una specie unica di coleottero di piccole dimensioni: l’allegrettia pavani. Poco tempo fa un gruppo di studiosi di Scienze Naturali dell’Università di Milano, Torino e Monaco di Baviera è venuto in visita alla Buca del Corno proprio alla ricerca del piccolo ospite».
Intorno alla Buca del Corno è stato creato un parco attrezzato di 6.000 mq, ricco di verde in un contesto ambientale particolarmente bello ideale per trascorrere una giornata all’aperto, raggiungibile a piedi lungo il sentiero della Pendesa o in auto lungo la stradina asfaltata che collega Entratico a Foresto Sparso. Il costo totale dell’operazione che ha interessato la Buca del Corno mediante il Comune di Entratico è stato di 92.951,92 euro, finanziato dal Pia con 46.475,96 euro.