Albiate, rapina a mano armataal bar che riapre dopo tre anni

Rapina a mano armata all'alba di ieri ai danni del bar-caffetteria di via Viganò. Giulio Schiavone, 57 anni, padre del titolare, stava aprendo alle 4.20 quando un malvivente gli ha puntato in faccia la pistola e s'è fatto consegnare il portafoglio.
Albiate, rapina a mano armataal bar che riapre dopo tre anni

Albiate – Rapina a mano armata all’alba di ieri, venerdì 20 gennaio, ai danni del bar-caffetteria ed edicola “Dolceamaro” di via Viganò, all’angolo con via delle Rimembranze. Giulio Schiavone, 57 anni, padre del titolare, stava aprendo l’attività. Erano le 4.20 del mattino. All’improvviso, dal nulla, è sopraggiunto un individuo, travisato da passamontagna, e dall’accento italiano, che ha sorpreso l’uomo qualche istante prima che lo stesso richiudesse la porta d’ingresso alle sue spalle.

Il malvivente a quel punto ha puntato in faccia all’uomo la pistola, minacciandolo più volte e chiedendo l’incasso. Incasso che non c’era. Solo allora s’è fatto consegnare il portafoglio e le chiavi dell’auto, una Opel Meriva parcheggiata all’esterno. Il delinquente ha intimato al 57enne di restare fermo nel locale, è uscito all’esterno ed ha aperto la vettura. Una volta salito a bordo della stessa, ha tentato di avviare la macchina, ma senza riuscirvi per via del cambio automatico. A quel punto ha desistito ed è scappato a piedi pochi istanti prima che sopraggiungessero i carabinieri, allertati dal 57enne.

Del malvivente nessuna traccia, ma a disposizione degli inquirenti vi sono le immagini registrate. Terrore all’alba in via Viganò, ma per fortuna nessuna grave conseguenza per l’uomo che ha ricevuto anche un calcio dal malvivente tutt’altro che esperto in materia di auto col cambio automatico. “All’inizio mio padre pensava si trattasse addirittura di uno scherzo- racconta il figlio e titolare, Raffaele Schiavone- credeva fosse una guardia giurata e non ci ha fatto caso sino a quando il tizio non gli ha puntato la pistola contro, intimandolo di consegnare ciò che aveva in cassa”.

Di fronte ai pochi spiccioli, il malvivente ha obbligato l’uomo a consegnargli il portafoglio e le chiavi dell’auto. “Ma non è riuscito a metterla in moto, ha il cambio automatico ed evidentemente non è stato in grado di utilizzarla- spiega Raffaele- il tutto è avvenuto nel giro di tre minuti e mio padre s’è pure beccato un calcio, ma nulla di più”. Il padre del titolare dà una mano la mattina, alza la saracinesca e poi lascia il campo al figlio. Così anche ieri, all’alba, quando un delinquente, pistola in pugno, lo ha sorpreso all’interno del locale. Tanto spavento, ma per fortuna nessuna grave conseguenza. Resta la rabbia per quanto accaduto. Sul posto sono sopraggiunti i carabinieri di Carate e la radiomobile di Seregno. “Sono più spaventato io di mio padre” dice il titolare che ha aperto attività tre anni fa.
Elisabetta Pioltelli