Monza – Quattordici anni di reclusione, per aver accoltellato l’ex moglie. Questa la pena pronunciata oggi dal gup del tribunale di Monza Alfredo De Lillo nei confronti dell’albanese Raniz Dreka, reo confesso dell’omicidio d Zabina Kazanxhiu, 48 anni, uccisa il nove settembre dello scorso anno con tre coltellate dopo una furibonda lite scoppiata all’interno dell’appartamento al civico sette di via XIV Maggio, dove la coppia aveva convissuto per anni con i loro quattro figli. All’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Meregalli, sono state concesse le attenuanti generiche. Nei suoi confronti, il sostituto procuratore Vincenzo Fiorillo, in sostituzione del collega Giordano Baggio (titolare del fascicolo) aveva chiesto la condanna sedici anni di reclusione. Il processo si è celebrato col rito abbreviato.
Dopo la richiesta di giudizio immediato avanzato dal pm Baggio, infatti, Dreka aveva fatto istanza al tribunale per ottenere il rito alternativo, che concede il beneficio dello sconto di un terzo della pena. Per l’accusa, si è trattato di un delitto d’impeto. L’uomo aveva ucciso la sua ex con un coltello da cucina, vibrando due colpi, uno all’altezza della zona lombare, ed uno al gluteo, dopodiché aveva chiamato immediatamente l’ambulanza. I due avevano interrotto il rapporto sentimentale da qualche tempo, anche se, prima della tragedia, continuavano a vedersi, tanto che lui accompagnava al lavoro la donna in macchina praticamente ogni giorno.
Il litigio sarebbe scoppiato dopo la scoperta, da parte dell’immigrato, che la donna aveva allacciato un’altra relazione sentimentale. La coppia aveva avuto quattro figli, affidati ad una struttura di accoglienza nel vimercatese. Ad attendere Dreka fuori dall’aula del giudice dell’udienza preliminare, ieri mattina, c’era uno dei figli, il fratello, e altri parenti giunti dall’Albania. Dopo la lettura della sentenza, si sono salutati in lacrime. Secondo quanto riferito dall’avvocato Meregalli a palazzo di giustizia, alla sentenza del tribunale monzese, una volta depositate le motivazioni della stessa, verrà opposto ricorso in Appello.
Federico Berni