Ha sconvolto l’Italia la morte di Luana D’Orazio, la madre 22enne risucchiata da un macchinario dell’azienda in cui era impiegata, in provincia di Prato. Una tragedia che, per un terribile scherzo del destino, è avvenuta nella settimana che cade tra la Festa dei lavoratori e quella della mamma. Tante, anche in Brianza, sono le madri lavoratrici, così come tanti, troppi, sono gli incidenti sul lavoro: 6.939 i casi lo scorso anno solo nel nostro territorio, otto con esiti fatali. Anche di questo si sarebbe potuto e dovuto discutere il Primo Maggio, quando il dibattito è stato invece fagocitato dalle polemiche per le frasi di un noto cantante-influencer a proposito del controverso Ddl Zan. Frasi cui subito hanno replicato, con gran fragore mediatico, altri influencer: i professionisti della politica-social. Così, in un anno nero per l’occupazione, colpita dal Covid, mentre i diritti dei lavoratori arretrano su ogni fronte e prende piede il modello della “gig economy” (tradotto: “economia dei lavoretti”), proprio nel giorno tradizionalmente preposto a riflessioni su questi temi si è parlato… di tutt’altro. Verrebbe da dire che si è trattato di un grosso favore all’intera classe dirigente (data anche la compresenza in seno al Governo di forze eterogenee), per la quale parlare oggi di lavoro significa toccare un tasto dolente. Ma, naturalmente, sono solo cattivi pensieri.
A Ruota Libera, l’editoriale del direttore: la politica da social e il dibattito (assente) sul lavoro
La morte di Luana D’Orazio, la madre 22enne risucchiata da un macchinario dell’azienda in cui era impiegata, in provincia di Prato. Madri e lavoratrici, un dibattuto assente durante la festa del Primo maggio.